La FILCTEM CGIL ha svolto nel Petrolchimico di Brindisi, l’Assemblea dei lavoratori iscritti e
simpatizzanti di Eni Versalis e Brindisi Servizi Generali.
In apertura Antonio Frattini, Coordinatore Regionale FILCTEM Puglia, ha relazionato sulla
insostenibilità del Protocollo del 10 marzo al MIMIT, che non garantisce la conferma della chimica di
base in Italia, le attività e i livelli occupazionali dei lavoratori della filiera chimica e dell’intero indotto.
A Brindisi con una trattativa ministeriale in corso è stato fermato l’impianto P30B (butadiene), dopo la
firma del Protocollo il 31 marzo il Cracking (etilene) che provocherà una alimentazione via nave del
PE 1/2 (polietilene) che si fermerà nel primo trimestre 2026, immediatamente a valle della ratifica
dell’investimento delle batterie stazionarie. Investimento importante ma troppo lontano, entro il 2028,
che può essere invece anticipato senza intaccare gli impianti chimici esistenti.
Ieri sono stati valutati i primi effetti delle fermate degli impianti su lavoratori e strutture organizzative
con la previsione di una ricollocazione del personale diretto, nelle attività di sito ancora operative.
Non convince la scelta della fermata totale del Cracking, e la successiva messa in “conservazione”
errata e dannosa per l’intera filiera produttiva.
Tutto ciò avviene a Brindisi, dopo che il Governo con le tesi contenute nel “Libro verde” che individua
siderurgia e chimica quali settori strategici per il Paese e il Ministro Urso in Commissione Europea,
sottoscrive il “Chemical critical act” nel quale si individuano 13 molecole strategiche, da preservare al
fine di garantire una adeguata politica industriale dell’Unione, tra queste proprio quelle che il Governo
ed Eni Versalis decidono che non produrranno più a Brindisi e in Italia.
Va valutata la ricerca di operatori del settore interessati ad ampliare la loro produzione di etilene e
della chimica di base in Italia, pur di garantire una filiera produttiva strategica per l’economia del
Paese, in questo momento storico di stravolgimento geopolitico.
Per questo FILCTEM e CGIL non hanno sottoscritto il Protocollo ministeriale, impegnandosi a
produrre osservazioni di merito, che sono state inviate al Ministero e alle Regioni interessate; hanno
partecipato al tavolo convocato da Regione Puglia, condividendo ulteriori osservazioni ad
integrazione/sostituzione di parti dello stesso.
Per evidenziare i limiti inaccettabili di quel Protocollo, il 31 marzo, data di spegnimento del Cracking,
la FILCTEM la CGIL con le categorie del settore industria e altre sigle sindacali, hanno proclamato lo
sciopero generale dell’indotto, riportando al Prefetto tutte le criticità del Protocollo del 10 marzo.
In quella occasione, è stata avanzata la richiesta di incontrare presso la Prefettura di Brindisi il Ministro
delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
L’incontro, grazia a Sua Eccellenza il Prefetto, è stato fissato per il prossimo 14 marzo 2025.