In data odierna si è tenuta l’audizione congiunta della I e III Commissione del Consiglio Regionale della Puglia, convocata per affrontare la delicata vertenza sul riconoscimento del diritto alla mensa per i dipendenti del Servizio Sanitario Regionale. In rappresentanza dei lavoratori, FIALS Brindisi ha evidenziato una situazione ormai insostenibile: da oltre 25 anni, più della metà del personale della ASL BR è escluso dall’accesso al servizio mensa, pur avendone pieno diritto contrattuale. A beneficiare del servizio sono infatti esclusivamente i lavoratori in servizio presso l’Ospedale Perrino e, più recentemente, quelli del Presidio di Ceglie Messapica. Restano esclusi oltre 1.800 dipendenti dislocati negli altri presidi e servizi della provincia. Questa grave disparità di trattamento si traduce in una vera e propria discriminazione all’interno della stessa azienda sanitaria, in aperta violazione dei principi di equità, oltre che delle previsioni del CCNL, che riconosce il diritto alla mensa – o a modalità sostitutive come il buono pasto – a tutto il personale, indipendentemente dall’orario o dalla sede di lavoro. Inoltre, il permanere di questa situazione ha generato un crescente contenzioso legale, comportando ulteriori costi a carico delle già fragili risorse pubbliche regionali. Non solo: la stessa ASL BR, nelle proprie difese in giudizio, scarica la responsabilità sulla Regione Puglia, dimostrando la volontà di non affrontare il problema in modo strutturale. Al contrario, come già avvenuto in altre ASL pugliesi, sarebbe possibile risolvere la questione con apposite intese sindacali o transazioni, evitando ulteriori danni economici e giudiziari. FIALS Brindisi chiede con forza un intervento immediato della Regione e della Direzione Strategica della ASL BR affinché venga finalmente riconosciuto a tutti i dipendenti il diritto alla mensa, anche attraverso forme sostitutive dignitose e uniformi a quelle già adottate da altri enti del SSR. Serve una scelta politica chiara, coraggiosa e coerente con i principi di equità e dignità del lavoro pubblico: non è più tollerabile che lavoratori della stessa azienda continuino a essere trattati in modo così diseguale.