Non sono bastate le 5000 firme di cittadini contrari alla fine dell’esperienza comunale dell’asilo nido Paradiso, così come non è bastato un intero quartiere , le educatrici, in definitiva una città che ritiene sbagliata la scelta di passare ad una Cooperativa La gestione del nido Paradiso, con 8 educatrici comunali con esperienza decennale.
Eppure il centro destra, con l’amministrazione Marchionna, si era presentato come quella del dialogo, dell’ascolto e rigenerazione delle periferie.
Invece chiusura totale all’ascolto ed al dialogo.
La Giunta ha deciso che la prima classe , i lattanti, verrà gestita da una Cooperativa, e successivamente dal prossimo anno tutto l’asilo.
Come? Servizio in appalto ? Concessione? non è dato sapersi ( la cosa non è indifferente in termini di procedure e costi).
Infatti un servizio in appalto ha un costo per il comune, mentre quella in concessione può essere attuata solo se si concede il concessione una struttura, cosa che non avverrà per l’asilo comunale del quartiere Paradiso.
Ma la chicca è sul personale comunale, le 7 educatrici e la coordinatrice: Dal 1 gennaio 2026, cioè a metà anno scolastico, il 50% passerà negli uffici del Comune.
Si annullano decenni di esperienza e soprattutto cosa succederà durante l’anno scolastico?
Dei bimbi di 1-3 anni inizieranno l’anno a settembre con le educatrici ed a metà anno saranno affidati ad altre educatrici da assumere?
È tutto senza alcun senso, nessun vantaggio economico per il Comune, solo confusione.
Pagheranno solo I bimbi, le loro famiglie e le educatrici.
Riccardo Rossi Capogruppo Brindisi Bene Comune – Alleanza Verdi Sinistra