Progetto Ocse «Sbloccare il potenziale delle città intermedie per lo sviluppo regionale»  Gli ultimi incontri della delegazione

Palazzo Guerrieri, l’Hub Invitalia, la Historic Digital Library (HDL), quindi una visita all’ultima nata nel sistema culturale di Brindisi: la Biblioteca del Vicolo nell’ex convento Santa Chiara. La mattina odierna ha visto le ultime tappe della visita in città della delegazione dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) in collaborazione con la Commissione Europea – DG Regional and Urban Policy. Brindisi, infatti, è unica città italiana per il progetto di studio «Sbloccare il potenziale delle città intermedie per lo sviluppo regionale», unica città, peraltro scelta per il suo profilo mediterraneo nel novero di sei città di altrettante nazioni.

Assieme agli studiosi dell’Ocse anche quelli dell’Agenzia nazionale francese per la promozione dei territori. Tutti insieme, ieri a Palazzo Granafei-Nervegna avevano ascoltato e raccolto dati dalle relazioni offerte da diversi funzionari pubblici o stakeholders del territorio; questa mattina, invece, nei diversi luoghi visitati -Palazzo Guerrieri, Hub Invitalia e HDL – si è andato articolando il dialogo con associazioni locali, attori economici e sociali rilevanti, quali possono essere i rappresentanti di reti imprenditoriali, del mondo dell’istruzione e ancora operatori nell’hub per l’innovazione, o esponenti della società civile e giovani.

Nella Biblioteca del Vicolo quindi, il rientro per le riflessioni finali, nel corso delle quali il discorso è andato orientandosi lungo tre filoni: le buone pratiche, i bisogni urgenti, i prossimi passi.

«Al termine delle fasi di studio previsto, come già hanno preannunziato, ai primi del 2026, saremo destinatari di un “Policy Paper Ocse” – ha concluso il sindaco di Brindisi, dott. Giuseppe Marchionna -In una trentina di pagine, il documento esprimerà una posizione o una proposta su un argomento di politica urbana e analizzerà le politiche urbane attuate e ci verranno fornite anche raccomandazioni strategiche per lo sviluppo locale della città. Brindisi città intermedia è uno dei luoghi di studio e non c’è che da esprimere soddisfazione perché l’essere scelti significa anche essere in qualche modo prima modello di studio e poi, perché no?, esempio al quale altre città possono guardare. L’obiettivo finale è non solo quello di fornire raccomandazioni politiche e identificare strategie – ha concluso il sindaco -, ma anche quello di indicare strumenti e condizioni abilitanti, utili a liberare il potenziale delle città intermedie nel contesto dell’Unione europea, favorendo il loro sviluppo sostenibile. Osservo che ancora una volta Brindisi è apparsa ai visitatori una città bellissima e ricca di prospettive. Forse è arrivato il momento che comincino a crederci anche i suoi abitanti…».

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