Un sorriso sano per la vita 3.0, presentato progetto sperimentale di prevenzione orale

Presentato oggi, mercoledì 9 luglio, nella sala Appia della direzione generale della Asl, in via Napoli, il progetto sperimentale di prevenzione orale Un sorriso sano per la vita 3.0, realizzato dalla Commissione d’Albo Igienisti dentali e dall’Ordine Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione della provincia di Brindisi, con il sostegno dell’azienda sanitaria. L’iniziativa è rivolta a donne in gravidanza, bambini fino a 12 anni e over 65 e prevede una serie di incontri, laboratori e presentazioni multimediali.

Hanno partecipato alla presentazione il consigliere regionale Alessandro Leoci, il direttore generale della Asl Maurizio De Nuccio, il direttore amministrativo Loredana Carulli, la presidente dell’Ordine Tsrm e Pstrp, Domenica Argese, con i consiglieri, la dirigente responsabile Uosd Professioni sanitarie della Asl Adelina Usai, e la presidente della Commissione d’Albo Igienisti dentali, Giovanna Mosaico, coordinatrice scientifica del progetto.

“Si stima – ha affermato Mosaico – che circa 3,5 miliardi di individui nel mondo siano affetti da malattie orali. La carie non trattata dei denti permanenti è la condizione più comune a livello mondiale, con 2 miliardi di casi, seguita dalla malattia parodontale avanzata con 1 miliardo di casi e dalla carie della prima infanzia non curata dei denti decidui, che conta 514 milioni di casi. Per quanto riguarda le donne in gravidanza il progetto ha l’obiettivo di promuovere l’adozione di stili di vita per migliorare la salute orale delle future madri e dei nascituri. Prevede il coinvolgimento dell’igienista dentale in un contesto multidisciplinare, principalmente all’interno della Asl, seguendo le direttive del Ministero della Salute e le raccomandazioni per la promozione della salute orale in età perinatale. Il programma parte durante i corsi di accompagnamento alla nascita per sensibilizzare sulla prevenzione primaria delle malattie orali fin dai primi mille giorni di vita del nascituro”.

La seconda fase del progetto inizia con la scuola dell’infanzia, prosegue nella primaria e si conclude nella scuola secondaria di primo grado, con laboratori di igiene orale per educare alla corretta pulizia dei denti. La terza sezione del progetto riguarda i centri di assistenza per gli anziani, con uno sguardo alla crescente rilevanza del controllo della salute orale e alla cura delle protesi dentarie.

La presidente dell’Ordine Argese ha aggiunto che “l’iniziativa nasce dalla volontà di promuovere la salute orale come parte integrante della salute globale della persona. Questo progetto sperimentale, ideato dalla Commissione d’Albo degli Igienisti dentali del nostro Ordine e guidato con passione e competenza di Giovanna Mosaico, rappresenta una risposta concreta alle indicazioni dell’Oms, che ci sollecita ad agire per una prevenzione efficace, accessibile e capillare. Attraverso azioni mirate di educazione e sensibilizzazione, vogliamo raggiungere cittadini di tutte le età e promuovere abitudini sane e consapevoli. La prevenzione è la chiave per ridurre l’incidenza delle patologie del cavo orale e migliorare la qualità della vita. Voglio esprimere un sentito ringraziamento alla Regione Puglia per il sostegno convinto e al consigliere regionale Alessandro Leoci per l’impegno che ha reso possibile il finanziamento. Grazie alla Asl Brindisi, nostro partner operativo, e alla direzione strategica per aver accolto e sostenuto con convinzione il progetto. Un grazie speciale va naturalmente ai nostri igienisti dentali, veri protagonisti di questa iniziativa, che con professionalità porteranno sul territorio un messaggio di prevenzione e salute. Infine, grazie alla Commissione d’Albo, al consiglio direttivo dell’Ordine e a tutti coloro che hanno collaborato con dedizione e spirito di servizio. Un sorriso per la vita 3.0 è la dimostrazione concreta di cosa possiamo fare quando istituzioni e professionisti lavorano insieme per il bene comune”.

La dirigente Usai, inoltre, ha evidenziato che “in un contesto sanitario sempre più complesso e multidisciplinare, la sinergia tra istituzioni sanitarie e professionisti non è solo auspicabile, ma indispensabile. La Asl non può più essere vista come un soggetto isolato, ma come parte attiva di una rete di relazioni istituzionali che coinvolgono enti pubblici, enti del terzo settore, e soprattutto gli ordini professionali, garanti della qualità, dell’etica e della formazione continua dei propri iscritti. L’obiettivo che ci proponiamo è quello di costruire una collaborazione stabile, strutturata e trasparente, che porti benefici concreti sia agli operatori sia ai cittadini. Gli ordini professionali diventano, proprio attraverso questi progetti condivisi, gli interlocutori tecnici e culturali fondamentali per la sanità del futuro. Sono i custodi della deontologia, della qualità, e della crescita professionale. Nel 2025 questo è il secondo protocollo d’intesa firmato dalla nostra Asl con gli ordini professionali della provincia dopo quello sulla formazione degli infermieri di famiglia e in qualità di dirigente delle professioni sanitarie della Asl non posso che confermare la volontà di lavorare insieme, in modo aperto, concreto e continuativo. La salute dei cittadini è una responsabilità collettiva, e solo insieme, ciascuno con il proprio ruolo, possiamo realmente fare la differenza”.

“Non appena mi è stata sottoposta l’idea – ha sottolineato Leoci – di avviare un progetto sperimentale per la promozione della salute orale l’ho subito accolta con convinzione. E sono ancora più soddisfatto che questa sperimentazione parta proprio dalla provincia di Brindisi. Fin dal primo momento, ho ritenuto si trattasse di un’iniziativa di grande valore, sia per il contenuto innovativo che per il suo potenziale impatto concreto sulla vita delle persone. Per questo ho sostenuto con determinazione la proposta, in ogni sede istituzionale, fino a presentare personalmente un emendamento alla legge di bilancio del Consiglio regionale, per garantire le risorse necessarie all’avvio del progetto. Oggi, con grande soddisfazione, posso dire che quell’impegno ha dato i suoi frutti: grazie al finanziamento regionale di 30.000 euro, è stato firmato il protocollo d’intesa che consente alla Asl Brindisi di avviare ufficialmente il progetto, in collaborazione con l’Ordine Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione della provincia di Brindisi e l’Albo degli Igienisti dentali. Si tratta di un percorso virtuoso – ha aggiunto – che mette insieme istituzioni, professionisti sanitari e mondo dell’associazionismo, uniti da un obiettivo comune: promuovere la cultura della prevenzione e rendere l’accesso alla salute orale più equo, inclusivo e universale. Uno dei presupposti principali della sperimentazione è proprio l’attenzione verso le fasce più giovani della popolazione: la promozione della salute orale nei primi anni di vita, in età prescolare e scolare, rappresenta un investimento fondamentale per il benessere futuro delle nostre comunità. Intervenire precocemente significa educare alla prevenzione, abbattere le disuguaglianze sanitarie e costruire un rapporto più consapevole con la propria salute sin dall’infanzia. La salute orale è ancora troppo spesso trascurata nelle politiche pubbliche, pur essendo un indicatore fondamentale del benessere generale e della qualità della vita. Purtroppo, per molte persone – soprattutto per chi vive condizioni di fragilità economica o sociale – le cure odontoiatriche restano un costo proibitivo. Questo progetto sperimentale rappresenta una risposta concreta a un bisogno reale, e si concentra sulle fasi più delicate della vita: dalla gravidanza alla prima infanzia, passando per l’età scolare fino all’assistenza agli anziani. Ringrazio con sincerità tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo primo, importante traguardo: dai professionisti coinvolti, agli uffici regionali, fino ai vertici della Asl. Insieme, stiamo dimostrando che una sanità pubblica più vicina alle persone è possibile”.

Per il direttore generale De Nuccio “la prevenzione rappresenta il futuro della sanità e il progetto, incentrandosi proprio su questo principio, costituisce un modello replicabile nelle altre realtà regionali”.

Il direttore amministrativo Carulli ha aggiunto che “le malattie orali pur essendo largamente prevenibili, costituiscono un onere sanitario significativo e influenzano le persone durante l’intero arco della vita. L’insorgenza di queste patologie è spesso legata a fattori di rischio modificabili: l’eccesso di zucchero nella dieta, il fumo, l’alcol e una carente igiene orale”.

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning