Costituito il gruppo “NO CPR Brindisi” – Chiudere i CPR e abolire la detenzione amministrativa dei migranti

SI COSTITUISCE IL GRUPPO NO CPR BRINDISI, 37 ASSOCIAZIONI SCRIVONO UNA LETTERA AI COMUNI DELLA PROVINCIA DI BRINDISI E ALLA STESSA PROVINCIA PER CHIEDERE LA CHIUSURA DEI CENTRI DI PERMANENZA PER IL RIMPATRIO E L’ABOLIZIONE DELLA DETENZIONE AMMINISTRATIVA DELLE PERSONE MIGRANTI.

Tutti i Comuni della Provincia di Brindisi hanno ricevuto la lettera sottoscritta da più di 30 associazioni per la chiusura dei CPR e l’abolizione della detenzione amministrativa per le persone migranti. Dopo la morte di Abel Okubor nel Cpr di Restinco si è costituito il Gruppo No CPR Brindisi per continuare l’impegno che da anni le associazioni e i movimenti del territorio hanno assunto per la chiusura del CPR DI Restinco e di tutti i CPR. La richiesta, destinata ai consiglieri e ai sindaci, nonché al Presidente e i consiglieri provinciali, è di adottare un atto deliberativo di ferma contrarietà ai CPR in quanto realtà patogene per le persone migranti, di cui violano i diritti fondamentali e mettono a rischio la salute e la vita.

Dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale che riconosce nella detenzione amministrativa una violazione dell’art. 13 della Costituzione che sancisce l’inviolabilità della libertà personale, dopo l’appello della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) accolto dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (FNOMCeO) e del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, riguardante i Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR) e il ruolo dei medici e degli psicologi in tali strutture, è alle rappresentanze della società civile nei Consigli Comunali che le realtà associative e i movimenti si rivolgono, sollecitandoli a utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione per esprimere una posizione chiara e pubblica.

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