«La pace è un impegno personale che parte dal cuore»: con queste parole Leone XIV, dalle pagine del magazine Piazza San Pietro, risponde alla lettera di una madre che si interroga con angoscia sul destino del mondo e sul senso di speranza cristiana in tempi di guerra, divisioni e crisi globali.
Il Pontefice richiama tutti i fedeli a un cammino di conversione quotidiana, necessario per costruire una convivenza pacifica tra i popoli. «È nella fatica dei piccoli passi che si edifica la cultura dell’incontro» scrive il Papa, esortando al dialogo, alla preghiera e al coraggio di scelte concrete, radicate nel Vangelo.
Un messaggio che ha trovato eco nella comunità parrocchiale di San Carlo di Gesù a Brindisi, dove — dopo un percorso di ascolto e discernimento — è stata esposta la bandiera della Palestina, insieme ad un significativo messaggio pubblico, presso la fraternità parrocchiale. Una scelta simbolica e profetica alla luce del Vangelo come atto di testimonianza in favore della pace e della giustizia.
La decisione è nata da una consultazione interna: un questionario rivolto ai fedeli ha raccolto l’80% di consensi favorevoli a questo gesto, ritenuto “doveroso alla luce del Vangelo”. Come ha avuto modo di affermare il parroco don Vito nel corso dell’assemblea parrocchiale convocata sul tema delle scelte per la PACE a metà giugno:
«Non è una posizione politica, ma un’espressione della nostra fede. Cristo ci chiede di stare accanto a chi soffre, di non essere indifferenti. Esporre questa bandiera, unitamente al messaggio pubblico, oggi significa affermare la dignità di ogni popolo, e la speranza in una pace possibile. L’obiettivo è che la fraternità parrocchiale rifletta ed inizi a desiderare cammini pastorali di pace”
Insieme alla bandiera, la fraternità parrocchiale ha voluto esporre anche un messaggio pubblico, semplice e diretto, che esprime il senso profondo di questa scelta:
Messaggio della Fraternità Parrocchiale San Carlo di Gesù
Non vogliamo essere come Erode che uccide i bambini.
Non vogliamo essere come Pilato che si lava le mani nell’indifferenza.
Vogliamo essere operatori di pace.
Vogliamo essere affamati di giustizia.
Basta al massacro con le armi, per fame e per sete della popolazione civile indifesa.
Parole forti, radicate nella Scrittura, che richiamano la responsabilità personale e comunitaria di fronte alla sofferenza degli innocenti. In piena sintonia con le parole di Leone XIV, che ricorda:
«Ogni giorno possiamo scegliere se restare chiusi nel nostro timore o aprirci al rischio del Vangelo. E il Vangelo, sempre, ci spinge a prenderci cura dell’altro».
Nel cuore del Salento, la parrocchia di San Carlo di Gesù testimonia che la pace non è un ideale astratto, ma una via concreta, fatta di ascolto, scelte coraggiose e piccoli passi quotidiani — quelli che partono, come ricorda il Papa, dal cuore di ciascuno.