A poche ore dall’inaugurazione del nuovo ospedale Monopoli‑Fasano, sentiamo il dovere, come
Fratelli d’Italia Fasano, di fare chiarezza e smentire fermamente le dichiarazioni rilasciate
dall’assessore regionale Fabiano Amati.
Siamo di fronte all’ennesimo tentativo della sinistra pugliese – ormai in piena campagna elettorale in
vista delle regionali dell’autunno 2025 – di mascherare un evento simbolico come se fosse un
traguardo reale e compiuto. Ma la verità è un’altra: quella di giorno 26 luglio 2025 sarà una passerella,
non un’apertura.
La struttura non è ancora pienamente operativa. Manca personale, mancano attrezzature e
permangono interrogativi serissimi sull’effettiva tempistica di apertura al pubblico e sull’avvio dei reparti
fondamentali. Non ci sono certezze né trasparenza.
Parlano di sanità, ma fanno solo propaganda.
Chiariamo: siamo favorevoli all’apertura del nuovo ospedale, lo consideriamo un’opera fondamentale
per il nostro territorio, seppur situato in un altro comune, Monopoli, e in un’altra provincia, quella di
Bari. Ma non possiamo accettare che venga utilizzato come strumento elettorale, sventolando come
“fatto compiuto” qualcosa che è, nei fatti, ancora incompleto.
Non è la prima volta che accade. La storia recente è piena di esempi in cui strutture sanitarie sono
state inaugurate con tagli di nastro, discorsi e foto di rito, ma hanno impiegato mesi – se non anni –
per essere davvero operative.
E anche in Puglia, la realtà è sotto gli occhi di tutti. I cantieri dei nuovi ospedali procedono con ritardi
cronici, e il rischio concreto è che gli annunci trionfalistici di oggi diventino le promesse disattese di
domani.
È inaccettabile che, pur di recuperare consensi e rilanciare una Giunta regionale ormai logora, si
inganni la popolazione fingendo che tutto sia pronto, quando i tecnici stessi parlano di mesi – se non
di un anno – per completare le operazioni.
È di dominio pubblico, riportato da diverse testate giornalistiche pugliesi, che il conto per i lavori è già
salito dai 73 milioni a base d’asta a 106 milioni, per effetto di una serie di varianti, su cui indaga la
Procura di Bari. A questi vanno aggiunti gli 11 milioni necessari al completamento delle nove sale
operatorie, i 15 milioni per la diagnostica, i 27 per le attrezzature sanitarie, i 9 milioni per i mobili, i 12
milioni per la viabilità: in totale altri otto affidamenti per circa 80 milioni che porteranno la spesa totale
a poco meno di 200 milioni di euro.
Si inaugura eppure lo stesso Direttore Generale della ASL Bari (non BRINDISI), competente sulla
nascente struttura, il dott. Luigi Fruscio ha dichiarato che il primo paziente potrebbe entrare il 1°
dicembre.
Infine, vorremmo chiedere ad Amati visti i suoi famosi video, come andrà a finire con le patologie
tempo dipendenti? Una certezza c’è, come già accade dal 2017, i pazienti andranno tutti a Brindisi
perché un pit stop al nuovo Ospedale, in mancanza delle adatte unità operative, ancora non definite,
metterebbe a rischio la vita degli stessi.
Fratelli d’Italia Fasano chiede rispetto per i cittadini e per i pazienti.
È desolante constatare l’utilizzo della salute pubblica dei fasanesi come leva elettorale, soprattutto in
questa fase (con l’ospedale che è solo poco più di un edificio vuoto) in cui non è possibile definire un
protocollo operativo per la gestione delle emergenze sul nostro territorio, nonché l’accesso dei mezzi
del 118 fasanese alla nuova struttura.
Basta spot elettorali sulla pelle della nostra comunità. Servono risposte vere:
• date certe sull’operatività dei reparti,
• assunzioni reali di personale sanitario,
• messa in funzione degli strumenti,
• trasparenza sui fondi ancora mancanti.
La sanità non è un palco elettorale. È un diritto. E noi continueremo a vigilare affinché l’ospedale
Monopoli-Fasano sia davvero un presidio funzionante, non un simbolo da sfruttare in campagna
elettorale.
F.to Dott.ssa Grazia Neglia
Coordinatrice Cittadina
Fratelli d’Italia Fasano