L’ultima trovata individuata a Palazzo di Città di Brindisi è quella di far collocare cartelli stradali a non finire per risolvere il problema delle strade sconnesse a causa delle radici degli alberi di pino. Dapprima il limite di velocità ridotto a trenta chilometri orari e, in alcuni casi, addirittura a venti chilometri orari. Poi i cartelli per segnalare la presenza di dossi e infine quelli di divieto di transito, fatta eccezione per i “frontisti”. In sostanza, Il cartello “divieto di transito eccetto frontisti” indica che il transito è vietato a tutti i veicoli, ad eccezione di quelli che appartengono ai residenti o proprietari di immobili che si affacciano sulla strada interessata dal divieto.
Prendiamo ad esempio uno di questi cartelli che è stato collocato in viale Belgio, nel rione Bozzano. I frontisti, cioè i residenti, potranno continuare a percorrere questa strada a doppia corsia. Ma che fine faranno le attività commerciali presenti in questa strada? Stiamo parlando di un grande supermercato, dell’unica farmacia del rione, di una salumeria, di un paio di parrucchieri per donna, di una agenzia assicurativa e addirittura di un centro di formazione professionale.
Stando a quel cartello, nessun cliente di queste strutture potrà recarsi nel posto prescelto, se non parcheggiando la propria auto ad una certa distanza da viale Belgio. Un danno gravissimo per queste attività e non è da escludere che sorgano contenziosi anche di natura legale tra l’Amministrazione Comunale ed i titolari di questi esercizi commerciali e degli uffici.
A meno che questi segnali stradali siano stati apposti solo per mettersi a posto la coscienza ed evitare richieste di risarcimenti in caso di incidenti stradali. Ma non è con un cartello che si risolve un problema gravissimo come quello delle sedi stradali danneggiate dalle radici degli alberi. Occorre un piano di interventi, sia pure nei tempi che consentono le poche risorse disponibili.
Mimmo Consales