Nonostante i tentativi del primo cittadino di scaricare le responsabilità sulle opposizioni, l’Amministrazione Comunale di Brindisi a guida Marchionna continua a dover fare i conti con le lacerazioni interne determinate da una pressante richiesta di Fratelli d’Italia di giungere ad un azzeramento della Giunta.
Ieri dei 21 consiglieri di maggioranza in aula se ne sono presentati in diciassette, vista l’assenza dei consiglieri Quarta, Borromeo, Micelli e Mastrogiacomo. Sarebbero bastati se non fosse che la capogruppo di Fratelli d’Italia Vantaggiato era in condizioni di incompatibilità per la presenza nella BMS di un suo congiunto, così come certificato dal segretario generale.
Il problema è stato risolto grazie ad un artifizio normativo che ha permesso alla Vantaggiato di rimanere in aula – e quindi di fare numero – nonostante non potesse votare e non potesse partecipare al dibattito. La conseguenza è che sulla delibera risultano sedici votanti, tutti a favore, ma sedici e non diciassette, quasi a voler certificare che in quel momento ad esercitare le funzioni di consigliere in aula erano in sedici e non in diciassette, dato minimo per non far mancare il numero legale.
Le opposizioni annunciano il coinvolgimento del Prefetto per chiedere l’annullamento della delibera approvata sulla BMS, mentre la maggioranza, attraverso il sindaco Marchionna, grida contro le opposizioni per l’atteggiamento avuto in aula e per quello che è stato detto sulle origini delle difficoltà economiche della BMS.
Certo, ognuno – come al solito – si dà le sue ragioni, ma non si può sottacere una situazione di crisi che ormai coinvolge la maggioranza. Del resto, è quello che ha detto in aula anche il consigliere di Fratelli d’Italia De Maria il quale, pur in un perfetto e incomprensibile politichese, ha ribadito che occorre un azzeramento, a sostegno delle tesi espresse nei vertici di maggioranza dal coordinatore cittadino del partito Massimiliano Oggiano. Come andrà a finire è difficile prevederlo, tanto più perché adesso bisogna tornare in aula per approvare i provvedimenti finanziari legati proprio alle determinazioni sulla Bms. E sarà ancora una volta una prova di numeri per la maggioranza.