Revisud in liquidazione giudiziale: oltre il danno i lavoratori subiscono la beffa

I lavoratori della Revisud oltre il danno subito dal fallimento dell’Azienda subiscono anche il danno di una conduzione di liquidazione giudiziale che lascia perplessi sia sulla correttezza e sia sulla trasparenza di certi passaggi durante la gestione dei curatori incaricati dal Tribunale di Brindisi.

Infatti, fin da subito, quasi immediatamente dopo la presa in carico della Revisud da parte dei curatori della liquidazione giudiziale nominati dal Tribunale di Brindisi, si è avuta la percezione che più di qualcosa non tornava.

Appena dopo l’apertura della procedura di liquidazione giudiziale c’era stata una impresa che aveva avanzato una proposta ufficiale e formale di fitto di azienda che avrebbe potuto, in primo luogo, salvaguardare tutti i livelli occupazionali e poi, in secondo luogo, avrebbe potuto salvaguardare gli interessi dei creditori dal momento che questa azienda offriva un importante contributo economico per il fitto.

Il Giudice Delegato aveva autorizzato l’esercizio provvisorio, fino al termine delle scadenze degli appalti, in quanto erano in essere commesse di lavoro nei siti di Porto Torres, Viggiano e Brindisi per cui l’esercizio provvisorio doveva servire a reperire quelle risorse necessarie per consentire, qualora non fosse andato a buon fine il passaggio in fitto con altra azienda, di coprire almeno le incombenze economiche della procedura di liquidazione, compresi gli oneri di una eventuale procedura di licenziamento collettivo e il plausibile finanziamento dell’attivazione della CIGS (art.44 del D.L. 109/2018) per cessata attività.

Purtroppo, per motivi ancora tutti da chiarire, le cose sono andate diversamente da come sarebbero potute andare, almeno nei presupposti del fitto di azienda per cui le speranze e le aspettative dei lavoratori della Revisud di avere una continuità occupazionale sono andate in frantumi.

Nel frattempo il Giudice Delegato, quasi contestualmente, aveva revocato l’autorizzazione dell’esercizio provvisorio (altra circostanza che deve essere approfondita e chiarita) per cui i lavoratori si sono trovati sospesi e senza stipendio già da febbraio scorso ma alcuni addirittura da dicembre 2024.

L’aspetto più grave è che sia i curatori che il Giudice Delegato, addirittura contro il parere favorevole e motivato del Comitato dei Creditori, hanno precluso ai lavoratori l’accesso alla CIGS per cessazione di attività in quanto, secondo quanto affermato dai curatori e dal Giudice Delegato, per effetto degli esiti negativi dell’asta competitiva per l’affitto di azienda nel frattempo proposta dal Tribunale di Brindisi, non è stato possibile fruire degli ingenti introiti programmati per reperire quelle risorse necessarie per consentire l’accesso alla procedura di CIGS.

La CIGS per cessata attività serviva innanzitutto a dare un immediato sostegno al reddito e inoltre serviva a consentire ai lavoratori della Revisud di rimanere agganciati ai programmi di ricollocazione e riqualificazione professionale per gli imminenti investimenti a riguardo la decarbonizzazione dei siti Enel e Versalis.

Di fatto i lavoratori non sono stati sostenuti da chi aveva il dovere di tutelarli dopo i danni economici ed esistenziali subiti dal fallimento della Revisud.

E le tante cose che non tornavano continuano a non tornare e diventa assai difficile decifrare la condotta e la razionalità delle scelte della curatela, come è difficile decifrare anche le scelte del Giudice Delegato dal momento che, ed è un dato di fatto, non si sono per nulla preoccupati di garantire la prosecuzione dell’esercizio provvisorio a tutela della continuità occupazionale dei lavoratori, anche in quanto creditori, e a tutela di tutti i creditori che a vario titolo vantano crediti importanti dalla Revisud.

A questo punto non è dato sapere se è sfuggito alla curatela e al Giudice Delegato il particolare che tutte quelle decine di milioni di euro (50-70 non si sa) di debito della Revisud non sono cadute dal cielo ma sono la conseguenza di una “allegra” gestione della azienda accompagnata dai mancati (o forse volutamente omessi) controlli di tutte quelle Istituzioni che avevano il dovere di vigilare e intervenire nei tempi e nei modi stabiliti dalle leggi dello Stato Italiano per evitare che la situazione degenerasse fino al punto di compromettere la salvaguardia dei livelli occupazionali con tutti gli annessi e connessi legati alla tutela degli interessi dei lavoratori e, di conseguenza, anche degli interessi dello Stato italiano per i motivi che sono facili da intuire.

Intanto i curatori, prendendosela molto comoda, hanno finalmente comunicato alle Organizzazioni Sindacali l’apertura della procedura di licenziamento collettivo e siccome  abbiamo detto in precedenza che le cose che non tornano in questa procedura di liquidazione giudiziale sono tante occorre prima di ogni altra discussione valutare con attenzione particolare e con un’indagine approfondita la correttezza e la trasparenza della condotta dell’Organo della Procedura del fallimento della Revisud per fugare ogni dubbio di dolo e/o malafede per cui a questo punto il confronto sulla procedura di licenziamento collettivo a assume una importanza marginale.

Abbiamo il forte timore che a causa di questa gestione della liquidazione giudiziale della Revisud i lavoratori finiscano anche per essere esclusi dai percorsi di riconversione industriale di Enel e Versalis dal momento che gli stessi, storicamente, hanno sempre operato nell’attività di manutenzione all’interno dei due siti e quindi per loro sarebbe davvero la beffa.

Della questione sono stati costantemente informati il Comitato Sepac della Regione Puglia, gli uffici preposti del Ministero del Lavoro e la Prefettura di Brindisi ai quali riponiamo la massima fiducia affinché possano attivarsi per trovare tutte le possibili soluzioni che possano scongiurare quantomeno la fuoriuscita di questi lavoratori dall’orbita dei percorsi di riconversione industriale di Enel e Versalis.

Per il Sindacato Cobas – Cosimo Quaranta

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning