Licchello: quale futuro ci aspetta?

È ormai evidente la difficoltà che vive l’industria, in Italia e a Brindisi. Si parla sempre più spesso di “desertificazione industriale”: parole pesanti, che dovrebbero far riflettere chi ha il dovere di programmare il nuovo e costruire un futuro diverso.

Le prospettive per Brindisi impongono una riflessione seria e la messa in campo di contromisure concrete, giuste e durature. I dati purtroppo parlano chiaro: la disoccupazione cresce, le produzioni industriali diminuiscono e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali è in costante aumento.

Alla vigilia delle elezioni regionali, nessuno dei candidati ha ancora espresso una visione chiara sul futuro dell’industria brindisina. Nel frattempo, abbiamo assistito alla chiusura di impianti energetici e chimici, al ridimensionamento del settore farmaceutico e a una sanità sempre più in difficoltà. Il risultato è un territorio segnato da disoccupazione, licenziamenti, chiusure di imprese e dalla progressiva assenza dello Stato, che in passato – insieme al privato – aveva garantito sviluppo.

La domanda che mi pongo è sempre la stessa: perché è fallito il progetto Metodo Brindisi”?

Una piattaforma condivisa da tutti sul rilancio del territorio. Basterebbe riproporlo per avere tutti i riferimenti necessari a dare speranza e fiducia ai cittadini.

Vivendo di speranza, che è l’ultima a morire.

Antonio Licchello

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