Vincenzo Fiorillo (amministratore della Formica Ambiente) convoca la stampa in un albergo cittadino ed esordisce in questo modo: “Vi chiedo scusa se non vi ho mai chiamato e se non ho mai informato la città sull’attività della mia azienda. Da oggi in poi l’informazione sarà al primo posto delle nostre attività. E vi invito ad andare in qualsiasi momento a visitare il nostro impianto ed a chiedere tutte le informazioni che volete”. Poi Fiorillo entra nel cuore del problema e lo fa per chiarire quanto avvenuto prima e dopo quel 16 febbraio. Giorno in cui, come è noto, il rappresentante della Formica Ambiente è stato convocato ad un tavolo tecnico dal Comune, a cui erano presenti anche il legale dell’ente e il notaio Errico. “Abbiamo letto che il notaio Errico si è dimesso proprio dopo quell’incontro e quindi per colpa di Formica – aggiunge Fiorillo ed allora la gente deve sapere.
La ricostruzione parte da lontano. Da quando, nel 2015, tutti i comuni della provincia di Brindisi si attengono alle indicazioni fornite dalla Regione Puglia (un elenco degli impianti in cui era possibile smaltire i rifiuti) e contattano Formica Ambiente per poter smaltire i rifiuti dopo il trattamento di biostabilizzazione. Fiorillo risponde di si ai sindaci della provincia di Brindisi (riuniti all’interno dell’Oga) e pratica una tariffa assolutamente conveniente (70 euro a tonnellata), peraltro concordata con la Regione Puglia. Fa scaricare il rifiuto biostabilizzato per la prima settimana, in maniera da dare ai comuni la possibilità di organizzarsi. Dopo tale data, però, chiede garanzie dirette ai sindaci perché la Formica non si fida della ditta Nubile. Chiede ed ottiene una cessione del credito. A quel punto, ogni Comune ha provveduto in tal senso. Il Comune di Brindisi la sottoscrisse dopo aver ricevuto anche il via libera dei revisori dei conti e dopo l’ok degli uffici finanziari.
Fiorillo lascia da parte gli altri comunin e da questo punto in poi parla di Brindisi. “Ci hanno pagato le prime due fatture, relative ad aprile e maggio del 2015 – aggiunge Fiorillo – e poi hanno cominciato ad arretrarsi. Ci spiegarono che c’era un problema legato al rispetto del patto di stabilità e ci chiesero di pazientare sino a gennaio del 2016. Cosa che puntualmente abbiamo fatto. Poi è successo quello che è ben noto a tutti (arresto del sindaco) e da quel momento al Comune di Brindisi tutti si sono dimenticati di avere un debito con Formica”. Fiorillo ricorda anche che a dicembre del 2015 intervenne una ordinanza della Regione Puglia che obbligava Fiorillo ad accogliere il rifiuto indifferenziato. Formica, infatti, fu costretta anche a dotarsi di un tritovagliatore per trattare i rifiuti prima di riporli in discarica. “L’ordinanza ebbe effetto – continua un Fiorillo come un fiume in piena – fino a febbraio del 2016. A conti fatti, abbiamo maturato un credito che adesso, con spese legali e interessi, è arrivato a circa due milioni di euro. Abbiamo deciso di fare causa al Comune perché nessuno ci rispondeva e contestualmente ho chiesto al mio amico Marcello Rollo di poter parlare con la sindaca Carluccio. Ci siamo incontrati ed ho esposto alla signora Carluccio la situazione, ricostruendo tutte le fasi della vicenda. La sindaca chiamò anche la dirigente dei servizi finanziari Mirella Destino che le confermò l’esistenza di un debito nei confronti di Formica. La sindaca mi ha chiesto di aspettare perché avrebbe approfondito l’argomento con i suoi dirigenti. Dopo qualche giorno – continua il racconto di Fiorillo, veniamo convocati dall’ing. Padula e quando andiamo al Comune ci fanno entrare in una stanza in cui c’erano anche il legale e il notaio Errico. In totale una dozzina di persone. Una cosa scorretta che abbiamo subito fatto notare. Ciò nonostante, abbiamo spiegato nuovamente i termini della situazione e poi l’incontro si conclude con l’impegno del Comune a formulare una proposta scritta per eliminare il contenzioso. Io dichiarai subito la disponibilità ad eliminare trecentomila euro tra spese legali e interessi. Il giorno dopo leggo sulla stampa che il notaio Errico si era dimesso per colpa nostra. Roba da matti!”.
Fiorillo poi chiarisce che da quel momento nessuno più si è fatto sentire dal Comune e che, pertanto, lui azionerà i decreti ingiuntivi al 120° giorno da quando li ha ottenuti. E cioè nel mese di maggio. Il Comune, quindi, dovrà sborsare due milioni di euro!
” E a questo punto – dice Fiorillo – non sono più disposto a fare sconti. I soldi li voglio tutti!”. Sul notaio Errico, però, vuole aggiungere qualcosa. “L’ho conosciuto – afferma – quando era presidente della Provincia. Lui disse che avrebbe ostacolato in ogni modo il progetto di ampliamento della discarica. Io so solo che lui ha fatto per otto volte causa con la Provincia alla Formica Ambiente ed ha perso otto volte. Qualcuno si è posto il problema di quanto ha investito l’ente di spese legali? Adesso l’ho rivisto ed eccone un’altra. Non capisco”.
Infine, Fiorillo chiarisce che non è interessato ad acquisire alcun impianto o alcun ram,o di azienda della Nubile. Non ci interessa in alcun modo”.
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