La III° Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, nella Camera di Consiglio celebratasi ieri, 24 settembre, in accoglimento parziale dei motivi di ricorso, ha annullato con rinvio l’ordinanza emessa in data 8 aprile 2025 dal Tribunale di Brindisi in composizione Monocratica in funzione di Giudice dell’Esecuzione, con la quale era stata dichiarata la inammissibilità della richiesta di revoca della confisca ricadente su alcuni beni immobili della società fallita, “Acque Chiare” s.r.l., mai oggetto di rogito nonché sulla struttura alberghiera in costruzione.
La Suprema Corte, infatti, decidendo sul ricorso presentato dall’Avv. Fabio Di Bello, difensore di fiducia della Curatela Fallimentare della società “Acque Chiare” s.r.l., in persona dell’Avv. Samuele De Guido, a ciò autorizzato dal Giudice Delegato della Sezione Fallimentare del Tribunale di Brindisi, Dott. Antonio Ivan Natali, ha accolto i motivi di impugnazione afferenti il principio di proporzionalità della confisca sulla quale era basata l’originaria istanza di revoca della stessa avanzata dinanzi al Tribunale di Brindisi.