La grave situazione industriale di Brindisi, causata dalle decisioni politiche e imprenditoriali delle grandi aziende “Enel ed Eni”, hanno dato il via alla crisi con la fermata dei loro impianti costringendo, di conseguenza, centinaia di lavoratori diretti ed indiretti ad andare via dal proprio territorio e a trasferire la loro professionalità, ricca di esperienze lavorative, in altre città.
Ancora oggi, purtroppo i progetti annunciati restano sulla carta.
Dov’è la ”Svolta”, tanta decantata, che avrebbe dovuto innovare il sistema industriale ed occupazionale?
La decarbonizzazione, come sappiamo, non centra con la chimica, in quanto i loro elementi produttivi sono diversi.
L’interesse del Governo è di liberarsi dai vincoli di responsabilità col privatizzare, nel cambiamento industriale, il sistema con Pale eoliche, Specchi e Batterie.
Il tentativo di oggi è di azzerare quegli anni importanti che sono stati di grande recupero, grazie alle Partecipazioni Statali e alla collaborazione dei lavoratori per il ricostruzione della Chimica industriale.
È evidente che il 2025, fino ad oggi, è stato un anno difficile e povero di soluzioni certe.
Si aspettano, lavoratori e cittadini, un anno di ripresa industriale ed economica, fondamentali per la nostra città.
La dimostrazione è stata una “Vera e grande delusione”: Niente investimenti e Niente cambiamenti innovativi.
I lavoratori si sono trovati, invece e in anticipo, la fermata degli impianti sia nella chimica che in quello elettrico.
Mi chiedo, quali saranno le prospettive da affrontare per il 2026? Quali saranno le risposte da dare ai giovani e a chi ha perso il posto di lavoro?
L’auspicio è in una ripresa economica rispondente all’occupazione giovanile e al sistema sociale.
Tonino Licchello