All’ALPAA PUGLIA sono giunte numerose segnalazioni da parte di piccoli produttori agricoli, preoccupati per la deriva che si sta determinando nei territori: il proliferare incontrollato di impianti fotovoltaici a terra su suoli agricoli fertili e di pregio rischia di compromettere il futuro dell’agricoltura. Una deriva che trasforma le campagne in aree industriali, cancella produzione, paesaggio, lavoro e svuota di senso ogni progetto di rigenerazione rurale.È opportuno ribadire che ALPAA PUGLIA sostiene convintamente la transizione ecologica e lo sviluppo delle energie rinnovabili, ma respinge con decisione ogni forma di speculazione energetica.Dunque, la transizione energetica è necessaria, ma non può avvenire sulla pelle degli agricoltori e, pertanto, di tutto il sistema agroalimentare.Diverso è parlare di agrovoltaico, ovvero di impianti integrati con l’attività agricola, anche con l’obiettivo di costruire comunità energetiche agricole, per abbattere i costi energetici e rendere i produttori protagonisti.Ben altra cosa è la svendita del territorio a soggetti privati che nulla hanno a che fare con l’agricoltura.L’agricoltura è volano di sviluppo. È presidio ambientale, è cibo, lavoro, cultura.Serve una strategia chiara per rilanciare il settore: innovazione nelle filiere; tutela della biodiversità; valorizzazione del biologico; sostegno concreto alle aree interne; incentivi concreti soprattutto ai piccoli produttori che rappresentano circa l’80% del tessuto agricolo regionale.In definitiva, occorre dire con forza: basta consumo di suolo agricolo fertile per impianti industriali. Si al fotovoltaico sui tetti, capannoni, aree dismesse, edifici pubblici, promuovere e sostenere comunità energetiche. Si a una vera integrazione tra energia pulita e agricoltura sostenibile.Difendere la terra è un dovere. Coltivarla è libertà. Renderla protagonista del futuro è la nostra grande sfida.
Il Presidente ALPAA Puglia
Antonio Macchia