PD Brindisi – “Amati ammetta di aver sbagliato ogni mossa e previsione politica anziché cercare alibi e colpevoli”

“Amati ammetta di aver sbagliato ogni mossa e previsione politica anziché cercare alibi e colpevoli”

Si possono alzare i toni quanto si vuole, ma la realtà resta una e nel Partito Democratico le decisioni si prendono negli organismi eletti, non altrove.

La Direzione provinciale del PD di Brindisi, ad eccezione dei componenti di Fasano, si è espressa a larghissima maggioranza per una lista composta da Maurizio Bruno, Fabio Giorgino, Isabella Lettori, Toni Matarrelli e Antonella Vincenti. Una decisione trasparente, condivisa e perfettamente in linea con lo statuto del partito.

Fabiano Amati è lo stesso consigliere regionale eletto nel PD che poi ha sostenuto e festeggiato l’elezione del sindaco di Brindisi insieme a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia sfilando sui palchi e schierando donne e uomini di sua stretta fiducia, anziché avere più rispetto per la comunità del centrosinistra che lo aveva eletto proprio rappresentante e ogni scusa accampata su presunte ‘fatwe’, rappresenta solo un maldestro e tardivo tentativo di lavarsi la coscienza.

Se oggi, comunque, ritiene quella mossa un errore e desidera rientrare, è legittimo ma deve mettersi in coda e attendere i tempi statutari. Risulta francamente surreale che chi ha scelto di uscire ‘sua sponte’ dal campo del centrosinistra pretenda ora di impartire lezioni o condizionare chi nel PD e nel centrosinistra è rimasto con coerenza, lealtà e senza schizofrenia politica, attraversando anche i momenti difficili.

Il segretario regionale Domenico De Santis, il PD pugliese, il PD provinciale e cittadino di Brindisi hanno difeso e continueranno a difendere una visione della politica fondata su responsabilità, partecipazione e rispetto delle regole, proprio l’opposto del cinismo travestito da “pragmatismo”. Non si può essere eletti nel PD, trascorrere una legislatura altrove, salire sul palco con la destra e poi rientrare come se nulla fosse accaduto, pretendendo di dettare la linea del partito.

Esistono regole precise, che Amati dovrebbe conoscere bene, visto il suo passato. Lui non è iscritto e non può iscriversi fino al compimento dei due anni dalla scadenza della tessera con Azione ed essendo al terzo mandato con il PD, senza contare il periodo di assessore con il primo governo Vendola, avrebbe avuto necessità di una deroga per la candidatura e che date le condizioni politiche, sarebbe stata chiaramente inopportuna.

Nel PD si entra rispettando le regole e le persone, non forzando organismi, regole e regolamenti che valgono per tutti. Le sue reazioni sorprendentemente scomposte per un politico “pragmatico” come ama definirsi, dimostrano che la voglia di ‘tornare a casa’ che aveva sbandierato solo dopo la direzione provinciale era probabilmente più un calcolo politico-elettivo che un atto di convinzione.

Quindi prenda le sue decisioni ma senza cercare alibi e colpevoli inesistenti e soprattutto evitando di scadere nel più becero sport del politicante che scarica su altri le conseguenze delle proprie scelte con il solo fine di non ammettere di aver sbagliato ogni mossa e previsione politica.

Partito Democratico Città di Brindisi

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