Comunicato stampa del Consigliere e Assessore regionale Fabiano Amati
«Sull’assistenza domiciliare integrata (ADI) della ASL di Brindisi, gestita dalla cooperativa San Bernardo, non sono possibili proroghe, nemmeno brevissime, né gare ponte: sono vietate dalla legge.
Il contratto scade il 30 novembre prossimo e si deve scegliere subito: o si internalizza o si bandisce una nuova gara.
Ma se, come pare dai primi riscontri, la gestione diretta da parte della ASL costa meno e garantisce maggiore efficienza, la soluzione della gestione pubblica si può realizzare in pochi giorni, anche perché la ASL di Brindisi è in associazione in partecipazione con la cooperativa San Bernardo. E questo non è un dettaglio di poco conto.
Certo, bisognerà fare bene tutti i conti, valutare le modalità di pagamento del compenso e limitare il personale amministrativo alle pochissime unità previste, evitando assunzioni in eccesso.
Questa vicenda si sta rivelando molto più seria e degna di approfondimenti di quanto si potesse immaginare.
Dalle prime verifiche emerge una “sperimentazione” che dura da quasi dieci anni, con utili che — secondo notizie di stampa — sarebbero stati ripartiti all’80% alla cooperativa e al 20% alla ASL.
E già solo la parola “utili”, riferita a una cooperativa e a una ASL, suona stonata, così come suona stonata la soppressione dell’unità operativa dell’assistenza domiciliare nell’atto di organizzazione della ASL, così come presentato alla Regione e attualmente in fase di esame.
Nel caso in cui i conti dovessero tornare, la scelta non potrà che essere la gestione diretta, portando nell’organico della ASL tutto il personale sanitario attualmente in servizio, con le modalità previste dalla legge.
Più o meno come abbiamo già fatto per il centro di riabilitazione di Ceglie Messapica e per la RSA di Ostuni.»