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Mesagne, la Grande Mostra «Negli anni dell’Impressionismo. Da Monet a Boldini: artisti in cerca di libertà» supera le 10mila presenza, apertura prorogata al 28 febbraio 2026

Mesagne, la Grande Mostra «Negli anni dell’Impressionismo. Da Monet a Boldini: artisti
in cerca di libertà» supera le 10mila presenza, apertura prorogata al 28 febbraio 2026.
Non è ancora tempo di bilanci per la Grande Mostra «Negli anni dell’impressionismo, da Monet a Boldini. Artisti in cerca di libertà», evento allestito nel castello normanno svevo di Mesagne (Brindisi), curato dalla prof. Isabella Valente, docente nell’Università di Napoli Federico II, ed organizzato da Micexperience Rete di Imprese, assieme a Regione Puglia e Comune di Mesagne e, in ottemperanza al protocollo d’Intesa «Puglia Walking Art», prodotto da Reinassance srl.
Il dato di fine ottobre dice tuttavia che è stata abbondantemente superata la soglia delle diecimila presenze nelle sale nobili del castello e che tutte e 153 le opere originali selezionate per descrivere un periodo davvero unico nella storia dell’arte hanno colto nel segno, facendo sì che unanime fosse l’apprezzamento per un «evento unico e irripetibile», come più volte dichiarato dalla curatrice.
«In quattro mesi, dal 27 giugno a fine ottobre, la Grande Mostra non ha registrato momenti di calo – dice Pierangelo Argentieri, presidente di Micexperience e ideatore del protocollo d’Intesa “Puglia Walking Art” -: a giudicare dalla provenienza dei visitatori, si nota che l’evento ha avuto vasta eco nel Centro e nel Sud dell’Italia e che i pugliesi desiderano “bellezza”; sono disposti a muoversi per essere partecipi di momenti di indubbia qualità culturale, tanto che nessuno va via senza aver portato con sé qualcosa che consenta di proseguire l’esperienza vissuta».
Il riferimento del presidente di Micexperience Rete di Imprese, non è solo all’apprezzato catalogo della Grande Mostra, ma a tutte le altre esperienze proposte a corredo di essa e che rendono ancora più unico l’evento allestito nel castello di Mesagne. «La comunità di studio e di ricerca che cura la mostra si è interrogata su come, ad esempio, l’Intelligenza Artificiale possa interagire con l’evento lungo il versante della creazione di nuovi momenti di riflessione, oltre quelli che già sollecita una Grande mostra come quella di Mesagne – ha aggiunto Argentieri -. E da qui la proiezione di 11 immagini di paesaggi pugliesi realizzati interrogando l’AI su come avrebbe potuto rendere quei luoghi il pennello di artisti vissuti in quella temperie culturale. Ancora – prosegue il presidente di Micexperience – abbiamo voluto far sì che la visita in mostra fosse un’esperienza multisensoriale ed ecco che, mentre le orecchie dei visitatori ascoltavano musiche diffuse da una playlist che consentisse di entrare pienamente nell’evento, i diffusori proponevano fragranze olfattive particolari, create appositamente per l’evento e che sono condensate nel nome di “Libertas, fragranza degli impressionisti”. Essa intende dare il senso di ciò che gli occhi percepiscono e le orecchie ascoltano».
La Grande Mostra di Mesagne sta registrando il favore del mondo della scuola. Non c’è giorno che almeno una scolaresca non si rechi in visita. «Anche per queste numerose richieste e per quelle di gruppi che stanno già programmando le loro escursioni nei mesi di dicembre e gennaio – conclude Argentieri – si è deciso di prorogare l’apertura della mostra fino al 28 febbraio 2026».

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