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Regionali 2025 – Le proposte di Legambiente per Brindisi

In occasione delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale e l’elezione del
nuovo Presidente, Legambiente Puglia ha predisposto un articolato documento inviato ai
Candidati alla Presidenza della Regione Puglia ed alle liste elettorali, mentre Legambiente
Brindisi ha formulato domande attinenti le problematiche territoriali più significative.
Si trasmettono attraverso i sistemi di informazione il suddetto documento e le seguenti
domande, attendendo risposte pubbliche dai candidati presenti nel collegio elettorale di
Brindisi.
La Provincia di Brindisi è sempre stata poco rappresentata nell’esecutivo della Regione Puglia e ciò
comporta che grandi questioni di rilevanza anche nazionale non siano centrali nelle politiche
regionali: citiamo, a titolo d’esempio, le questioni riguardanti la Salute dei cittadini, il Polo
Energetico e quello Chimico.
Essendo presenti nella Provincia di Brindisi la “Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale” ed il
“Sito di Interesse Nazionale” ai fini delle bonifiche di matrici inquinate, con i preoccupanti riflessi
sanitari testimoniati dall’eccesso di incidenza tumorale ripotato dal Registro Tumori, appaiono
ancora più gravi le carenze strutturali dei Presidi sanitari e di organici, nel mentre si finanzia un
nuovo mega ospedale a Monopoli.
In che modo la Regione può dare priorità ed investire per risolvere tali problematiche nel
territorio brindisino?
Aldilà delle dichiarazioni di intenti, quali impegni formali ritenete di poter assumere per
vedere Brindisi e le sue peculiarità tornare al centro dell’attenzione regionale?
Nel corso degli anni, Brindisi ha visto venir meno serie di importanti Istituzioni e Presidi, quali la
Camera di Commercio autonoma, la stessa Autorità Portuale rappresentativa delle peculiarità del
territorio, la Banca d’Italia e soggetti oggi accorpati come alcuni Sindacati.
Come pensate che si possa e si debba invertire questa tendenza con l’impegno della regione
Puglia anche nei confronti del Governo Centrale?
Brindisi sta vivendo un periodo di forti contraddizioni per quel che riguarda il Polo Energetico e
quello Chimico e, in generale, la transizione più volte annunciata.
Nel Polo Energetico abbiamo avuto spinte notevoli, testimoniate dalla presentazione di 61
manifestazioni di interesse, ma anche ritorni incredibili al passato, quali quella del Governo di
tenere in riserva fredda la centrale Brindisi Sud.
Nel Polo Chimico, Eni ha annunciato la realizzazione di un stabilimento per la produzione di
batterie da accumulo connesse a fonti energetiche rinnovabili e la creazione di 700 posti di lavoro, a
cui si potrebbero aggiungere molti altri posti di lavoro legati alla chimica verde.
Quali iniziative concrete intendete assumere per portare avanti questi progetti innovativi ed
evitare scelte arretrate a difesa della chimica di base?
I mutamenti climatici incidono sensibilmente sulla crescente emergenza idrica anche nella provincia
di Brindisi una delle soluzioni indicate è quella di costruire un dissalatore, presumibilmente
nell’area di Cerano. Recentemente la società “Green Independence”, di giovani professionisti
brindisini, ha avuto un finanziamento di 7,5 milioni di euro per portare avanti il progetto di
realizzazione di un grande impianto fotovoltaico per ottenere contestualmente idrogeno, energia
elettrica e desalinizzazione dell’acqua di mare. Non ritenete che sia questa la soluzione migliore
da realizzare utilizzando le opere di presa d’acqua e le pompe della centrale Brindisi sud?
Il porto di Brindisi è stato riconosciuto dall’UNESCO testimone di Cultura di Pace nel mondo, ma,
in realtà spesso appare semplicemente un porto delle nebbie. È necessario dotarlo di servizi, più che
di nuove infrastrutture.
È necessario anche risolvere la questione del deposito costiero di GNL da rigettare, anche perché un
investimento sullo scalo intermodale, sulla logistica potrebbe portare 750 posti di lavoro.
Qual è la vostra posizione sul tema?
La provincia di Brindisi e, innanzitutto la Città Capoluogo, stanno vivendo un significativo calo
demografico e la fuga di giovani verso sedi universitarie ed alla ricerca di occasioni, anche
prestigiose, di lavoro.
Ben conoscendo i problemi strutturali italiani, non credete che la creazione di nuove Facoltà,
in primo luogo all’interno della Cittadella Universitaria che si sta realizzando a Brindisi,
abbia un alto valore aggiunto per i giovani locali, futura classe dirigente, ma
complessivamente per il territorio?
La Regione come può partecipare e anche finanziare queste scelte?
Il 27 luglio 2024 l’Appia è stata iscritta nel patrimonio UNESCO. L’Appia arriva a Brindisi
attraverso i tratti terminali dell’Appia Claudia e dell’Appia Traiana.
Come ritenete che la Regione possa e debba essere punto di riferimento per le politiche di
valorizzazione dell’Appia, per gli investimenti da garantire e per la governance da costruire?
La Xilella, purtroppo, ha provocato l’abbattimento di tantissimi ulivi, anche nella bellissima piana
degli ulivi secolari. La Regione ha avuto varie lacune sull’argomento.
Come pensate che debba intervenire, visto che l’infezione è arrivata fino nel foggiano?
Il turismo nella provincia di Brindisi si va sempre più destagionalizzato, ovviamente, in primo
luogo, in quelle che sono le principali località che attirano questo flusso turistico. Sono stati istituiti
Distretti turistici e Distretti commerciali ma è necessario che tutti gli strumenti e le politiche di
promozione del turismo siano coordinate e supportate da adeguate risorse finanziarie.
Quale deve essere il ruolo della Regione?
La politica urbanistica deve ritrovare una rappresentanza assessorile nella giunta della regione
Puglia.
Anche per la provincia di Brindisi è necessario portare avanti i piani urbanistici generali, i piani di
rigenerazione, i piani comunali costieri e mettere completamente da parte storture quali il Piano
casa. Condividete questi obiettivi e come intendete portarli avanti?

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