Denuncia del servizio di reumatologia ASL BR: 43 pazienti rischiano di non ricevere le prestazioni sanitarie dovute; 41 pazienti, se saranno fortunati, forse riusciranno ad avere le cure necessarie; e ancora 29 utenti riceveranno una telefonata per essere informati di un ulteriore spostamento dell’appuntamento.
La presente per evidenziare la condizione surreale in cui devono prestare servizio i dipendenti assegnati alla Reumatologia di Brindisi.
Ancora oggi, dopo molteplici note inviate dall’ascrivente, non si è riusciti a trovare una soluzione adeguata e dignitosa sia per i dipendenti sia per l’utenza di pazienti reumatologici della provincia.
Nel 2022 si denunciò già l’inadeguatezza gestionale di questo reparto, dove i pazienti erano e sono costretti a spostarsi tra il P.O. Perrino, il P.O. Melli di San Pietro Vernotico per la somministrazione di farmaci, e il Distretto Socio Sanitario di via Dalmazia per le attività ambulatoriali.
Successivamente, si decise di trasferire la Reumatologia presso i locali dell’ex Nefrologia del Di Summa, ma il progetto di ristrutturazione nascondeva le già note problematiche di inaccessibilità ai disabili e il mancato abbattimento delle barriere architettoniche, argomento già trattato decine di volte dalla scrivente, cosa indegna in un’Azienda Ospedaliera che dovrebbe essere portavoce della tutela dei disabili.
Nel 2023 abbiamo richiesto, attraverso un comunicato, un incontro urgente, evidenziando le criticità che affliggevano il reparto, i dipendenti e l’utenza a causa delle restrizioni applicate alle prestazioni, che hanno lasciato decine di pazienti scoperti, abbandonati a sé stessi. Successivamente, tramite altri solleciti scritti e verbali, abbiamo richiesto incontri, tra cui la nota prot. 105-2025.
Oggi la situazione ha raggiunto il suo apice di assurdità: il 24 ottobre u.s., l’infermiere assegnato a San Pietro Vernotico ha subito un infortunio, rendendo inattivo il servizio.
L’unica altra unità rimasta ha condizioni di salute particolari che le consentono, come previsto dalla legge, di usufruire di due permessi Legge 104/92, con un minimo di sei assenze mensili.
Si segnala che le disposizioni regionali prevedono un flusso di 7-8 pazienti al giorno per infermiere, al fine di seguire e vigilare sui possibili effetti collaterali delle infusioni.
A seguito di quanto sopra, il primario di Reumatologia, con piena autonomia, ha stabilito una disposizione di servizio che, tuttavia, non è mai stata formalizzata per iscritto ai nostri iscritti. Tale disposizione obbliga due dipendenti (scelti a piacere, senza sapere in base a quale criterio) a prestare servizio in supporto presso la postazione del Distretto Socio Sanitario1, a San Pietro Vernotico.
Ciò che emerge dalla situazione è che questa scelta mette in pericolo anche la UOSD di Reumatologia di Brindisi.
Inoltre, il personale assegnato a questa staffetta dovrebbe, “secondo il primario”, spostarsi tra i due reparti (Brindisi – San Pietro) utilizzando anche i propri mezzi, senza considerare le coperture assicurative in caso di incidente, con il relativo demansionamento degli stessi.
È stata inoltre richiesta con urgenza l’assegnazione di un’ulteriore unità, già prevista nel fabbisogno del personale, mai ancora arrivata, nonostante siano ancora numerose le mobilità d’urgenza richieste per soddisfare esigenze diverse.
La situazione è ancora più critica nei giorni in cui il medico è assente e ciò non coincide con l’assenza dell’infermiera in permesso Legge 104, determinando condizioni operative particolarmente difficili e potenziali ripercussioni sull’attività programmata e sull’utenza, che fatica a usufruire delle terapie.
In conclusione, la scrivente O.S. comunica quanto sopra e si riserva ogni adeguata azione a tutela dell’utenza e dei lavoratori.
Il Segretario Generale
UIL FPL BRINDISI
Gianluca Facecchia