“Sulla vertenza della centrale Enel “Federico II” di Brindisi il Governo non può più prendere tempo”. Così Claudio Stefanazzi, deputato salentino del Partito Democratico, annunciando il deposito di un’interrogazione parlamentare ai Ministri delle Imprese, dell’Ambiente e del Lavoro.
“A pochissime settimane dalla scadenza del 31 dicembre 2025, migliaia di lavoratrici e lavoratori vivono in una condizione di incertezza inaccettabile. Parliamo di centinaia di addetti diretti e dell’indotto e di una platea molto più ampia che rischia di essere travolta da un vuoto industriale e occupazionale senza precedenti per Brindisi. L’interrogazione fa da eco ai quesiti che le organizzazioni sindacali pongono al Governo senza ottenere risposta: innanzitutto, se verrà garantita la continuità occupazionale avviando dal 1° gennaio 2026 le attività di messa in sicurezza, smantellamento e bonifica degli impianti e attivando ammortizzatori sociali adeguati per la transizione. Ma soprattutto si chiede chiarezza: sull’Accordo di programma, sui tempi, e sull’ipotesi – tutt’altro che marginale – di una riserva a freddo degli impianti, rispetto alla quale servono decisioni nette e responsabilità precise.”
“Senza risposte rapide e senza un confronto immediato tra Governo, istituzioni e parti sociali – conclude Stefanazzi – Brindisi rischia di pagare ancora una volta il prezzo dell’immobilismo”.