Stanisci – Punta del Serrone, oltre l’incendio: una questione di reputazione territoriale

L’incendio che nella notte di Natale ha distrutto un tratto della passerella del Parco di Punta del Serrone non è soltanto un episodio di cronaca. È un fatto che interroga Brindisi sul piano della gestione dei beni comuni, della sicurezza percepita e della reputazione territoriale.

La passerella non era solo un’infrastruttura: era uno strumento di accesso ordinato a un’area di pregio, un dispositivo di tutela ambientale e un elemento centrale dell’esperienza di chi quel parco lo vive. Quando viene meno un’infrastruttura leggera di questo tipo, il danno non si misura solo in metri bruciati o costi di ripristino, ma nella frattura che si crea tra luogo e comunità.

Nel marketing territoriale e nel destination management, sentieri, passerelle e accessi sono parte integrante del “prodotto territorio”. Abilitano la fruizione, riducono l’impatto sull’ambiente e costruiscono fiducia. La loro distruzione comunica un messaggio implicito ma potente: questo luogo è fragile, esposto, poco presidiato. Un messaggio che incide sulla percezione di sicurezza, sull’attrattività turistica e sul rapporto emotivo tra cittadini e spazio pubblico.

Il dibattito seguito all’incendio — tra richieste di videosorveglianza, controllo del territorio e interventi urgenti — segnala che il problema va oltre il singolo gesto. Qui il tema non è soltanto “ricostruire la passerella”, ma come farlo e dentro quale cornice di governance.

Un parco costiero richiede manutenzione programmata, presidio continuo, coordinamento tra istituzioni e una comunicazione pubblica chiara. Quando questi elementi mancano o appaiono discontinui, ogni episodio diventa un moltiplicatore di sfiducia.

Il ripristino dovrebbe essere l’occasione per un salto di qualità: infrastrutture più monitorabili e accessibili, progettazione orientata alla prevenzione, informazione trasparente su tempi e interventi. Non per militarizzare il territorio, ma per renderlo leggibile, curato e riconosciuto come bene comune.

Punta del Serrone non è un luogo marginale. È uno dei simboli della Brindisi possibile, quella che prova a coniugare ambiente, qualità della vita e turismo lento. Ignorare il segnale lanciato da questo incendio significherebbe accettare una fragilità strutturale. Affrontarlo con metodo può invece trasformare una crisi in occasione di maturità collettiva.

Perché la vera domanda, oggi, non è solo chi ha bruciato la passerella, ma che tipo di territorio vogliamo essere quando la ricostruiremo.

Angelo Stanisci

consulente marketing

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