Giustizia, solo giustizia. Questo chiedono i parenti delle vittime di patologie tumorali per esposizione loro malgrado agli agenti inquinanti. Conferenza stampa questa mattina, presso lo studio legale dell’avv. Giovanni Brigante, per porre in evidenza la presenza di elementi nuovi che confermano la correlazione tra gli inquinanti della zona industriale di Brindisi, come benzene e idrocarburi in genere, derivanti dalle varie attività produttive della zona e dallo smaltimento illecito dei rifiuti tossici, e l’incremento di insorgenza di leucemie e di altre patologie che interessano il sistema linfatico ed emopoietico del sangue. Tali nuovi dati oggettivi, insieme con i dati di esempi simili verificatisi a Mantova e in altre realta’ industriali, dove i processi in appello si sono conclusi con le esemplari condanne dei responsabili, ma anche derivanti dallo studio Forestiere, una novità’ di indagine scientifica che ha fatto giurisprudenza, sono stati portati in Procura, a Brindisi, per implementare l’esposto fatto nel 2014 da sei cittadini, che hanno avuto in famiglia casi di patologie gravi di questo tipo e conseguenti decessi. Gli atti sono stati depositati in Procura e ci si attende adesso un’azione investigativa che possa far risalire presto alla verità e agli eventuali colpevoli per aver inquinato la zona industriale di Brindisi. E l’avv. Brigante ha parlato anche di eventuale colpa per disastro ambientale, anche alla luce della nuova normativa. Le famiglie interessate chiedono giustizia e sperano che da oggi in poi si possa intravedere la luce nel loro personalissimo tunnel di dolore e indifferenza.
INTERVISTA ALL’AVV. GIOVANNI BRIGANTE
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INTERVISTA AL DOTT. MAURIZIO PORTALURI
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