L’avvicinarsi della fine dell’estate porta con sè delle riflessioni. Mi capita sempre più spesso di farle e oggi, cullata dal vento di fine agosto e dal rumore del mare, dal vociare sempre più flebile della gente sulle spiagge, mi sono lasciata andare ai ricordi di qualche anno fa. Non più giovanissima, ma neanche anziana, ho quell’età in cui ci si ferma a pensare e a fare paragoni con quello che era e quello che è o non è più. E oggi scorrendo le pagine virtuali di facebook non ho potuto sottrarmi a questo impulso. Ho visto le immagini di piazzale Lenio Flacco ormai abitualmente adibito a parcheggio, un piazzale che fino alle 21, sotto il controllo della polizia municipale, sembrerebbe anche in ordine, ma che al termine del turno lavorativo, si trasforma in un drive in come ha giustamente fatto notare l’amico Rino Galluzzo. Quella del drive in potrebbe essere anche un’idea (possibile che nessuno ci abbia ancora pensato?), se solo fosse fatta a rigor di logica con tutto quello che una struttura del genere richiederebbe. Invece no, quel piazzale viene lasciato in mano a tutti, senza regole e controlli, in balia della maleducazione e della inciviltà imperante. E qui che si fanno avanti i miei ricordi, è la rabbia che li sollecita. Quel piazzale per me ragazzina, significava i concerti estivi di cantanti e cantautori anche di un certo prestigio, per me l’estate aveva il sapore dei cartoncini tra le mani a consultare le date dei concerti e organizzarsi con gli amici per assistere alle performance dell’idolo del momento. Significava tornare a casa senza voce per aver gridato e cantato a squarciagola. Quel piazzale era questo, un teatro all’aperto con la vista mozzafiato del porto. Ora non c’è più nessuno che si esibisce qui. Persino la kermesse itinerante di Radionorba, Battiti Live, ha abbandonato la nostra città da due anni. Ecco cosa mi intristisce. Dov’è finito tutto questo? Che senso ha far attraccare in porto mega yacht e poi offrire a questi visitatori lo scempio di un parco auto e di un mondezzaio all’aperto? Possibile che non si riesca a porre un freno a tutto questo? A cosa serve aver rivalutato esteticamente il lungomare che non ha eguali altrove se poi lo si abbandona in mani incuranti del bene pubblico? Le cattive abitudini vanno sradicate e se non servono le buone maniere allora bisogna andare oltre. Ad onor del vero bisogna comunque dire che la carenza di parcheggi è un problema ancora irrisolto a Brindisi, ma di contro c’è la pigrizia tipica del brindisino, troppo comodo, che pretende di parcheggiare a due metri dalla destinazione alla faccia di tutte le regole di civile convivenza. Non pretendiamo che la gestione commissariale risolva il problema ma che almeno il futuro sindaco riporti l’ordine anche qui. Il lungomare merita negozi, botteghe artigiane, ristoranti, locali per giovani e non un parcheggio!!!