COMUNE – UN’ALTRA TEGOLA SULLO SHUTTLE. IL TAR DA’ RAGIONE AI PROPRIETARI DI UN’AREA INDIVIDUATA PER I PARCHEGGI DELL’AEROPORTO

Un’altra tegola si abbatte sull’Amministrazione Comunale di Brindisi e riguarda non tanto scelte politiche compiute negli ultimi anni, quanto quelle di natura tecnica effettuate dalla struttura. Il TAR di  Lecce, infatti, ha accolto in toto il ricorso presentato dalle società Crea srl e Solare srl che avevano proposto la realizzazione di un parcheggio low cost nelle vicinanze dell’Aeroporto del Salento. Tale area, invece, con provvedimenti assunti dal dirigente del SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) e poi ratificati dal Consiglio Comunale, a detta del Comune di Brindisi doveva essere espropriata perché interessata dalla realizzata di aree di sosta e dal transito dei mezzi nell’ambito del più complesso progetto dello Shuttle di collegamento tra l’aeroporto, la stazione ferroviaria e più in generale la città di Brindisi.

I giudici del TAR (Presidente Enrico D’Arpe) hanno respinto le motivazioni addotte dal Comune in riferimento ad una presunta presentazione tardiva del ricorso. Le motivazioni dei ricorrenti, invece, sono state accolte in quanto i loro terreni non risultano essere incisi dal percorso dello Shuttle di collegamento, né vi risulta ubicata alcuna opera in quanto modo collegata o collegabile con l’intervento pubblico progettato. In realtà, tali terreni sono stati destinati alla cessione ad Aeroporti di Puglia come forma di compensazione per le aree di pertinenza aeroportuale interessate al transito dello Shuttle. La cessione a terzi, inoltre, sarebbe dovuta avvenire senza neanche un vincolo di destinazione.

I giudici del Tar, invece, hanno sottolineato che l’esproprio deve essere necessariamente funzionale alla concreta localizzazione ed alla realizzazione di un’opera pubblica o di pubblica utilità. Quindi il Collegio giudica anomala – e dunque illegittima – l’imposizione di un vincolo urbanistico preordinato all’esproprio su aree private non interessate direttamente dalla localizzazione dell’opera, ma destinate solo alla compensazione a terzi.

Per queste motivazioni, il ricorso è stato accolto ed i giudici del Tar hanno disposto tutti i provvedimenti dirigenziali del Comune di Brindisi e le delibere del consiglio comunale (ovviamente nei limiti dell’interesse dei ricorrenti).

Il Comune di Brindisi è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali.

Adesso l’Ente locale avrà la possibilità di ricorrere al Consiglio di Stato, dove peraltro è pendente anche il ricorso presentato dalla R.A. Costruzioni per l’annullamento dell’aggiudicazione definitiva all’azienda Doronzo.

Per la gestione commissariale del Comune davvero una bella gatta da pelare.

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