L’ufficio stampa della Uil Brindisi ha realizzato un’intervista a tutto campo al segretario Antonio Licchello che pubblichiamo per esteso di seguito.
Segretario, anche durante il periodo estivo l’impegno da parte della UIL è continuato senza sosta perché, come Lei ha sempre sottolineato, i problemi non vanno in ferie.
r – È vero. Come ogni anno l’attività sindacale della UIL è proseguita senza pause perché i problemi nascono ogni giorno. Bisogna essere sempre presenti e pronti per affrontarli in tempo. L’Organizzazione che rappresento lo fa e fa sentire la sua vicinanza alla comunità brindisina.
d – Sono state affrontate molte vertenze con decisione e caparbietà. Come pensa di contrastare la spinosa realtà della disoccupazione, soprattutto quella giovanile?
r – La UI, insieme alle categorie, fa affidamento anche sulla serietà degli interlocutori a cui è affidata la risoluzione di questo annoso problema, particolarmente delicato nella nostra Provincia. Conto molto sul prossimo incontro (non è stata ancora ufficialmente fissata la data) con il Ministro della Coesione territoriale ed il Mezzogiorno Claudio De Vincenti che personalmente reputo una persona a modo e sincera. Mi aspetto perciò che nell’occasione si possa aprire una nuova pagina per il nostro territorio in cui dovranno essere scritte nuove strategie e progetti per lo sviluppo con risorse e tempi certi per la loro realizzazione. Un NUOVO PATTO per Brindisi che dovrà certificare il cambiamento che inseguiamo da anni. La UIL, sicuramente darà il suo contributo costruttivo. Sono molto stimolato dalla discussione che si aprirà con il Ministro. Già nell’incontro avuto qualche mese addietro mi è sembrato concreto e determinato.
d – Sono tante le aspettative.
r – Certo. Dopo aver distrutto in maniera scientifica quasi tutto l’apparato industriale e infrastrutturale, cancellato, delocalizzato e ricollocato in altri territori strutture e servizi istituzionali fondamentali per la collettività brindisina, è chiaro che oggi l’avvio sarà difficile e faticoso. Ma non dispero. Sono, invece, convinto che il territorio ha ancora molte possibilità, energie e potenziali risorse da mettere in campo per favorire il cambiamento. Nel settore industriale sono presenti le grandi aziende che, da quanto è a mia conoscenza, sono ancora oggi molto interessate ad investire a Brindisi, che considerano un territorio, storicamente e con accertata attitudine a questo tipo di attività, propenso a nuovi investimenti ed insediamenti. Penso all’industria 4.0 che potrà sviluppare le enormi potenzialità di miglioramento dell’organizzazione del lavoro e dei macchinari attraverso le tecnologie di rete, senza dimenticare le eccellenze presenti in quello aeronautico, aerospaziale, chimico e gas, elettrico (green energy), core businness per i prossimi anni di ENEL. Ma anche Sanofi, stabilimento specializzato nella produzione di antibiotici con un nuovo importante investimento per un farmaco di nuova generazione e Centro di Biotecnologie, Jndall films che ha investito milioni di euro per il modernissimo impianto di metalizzazione. Sono solo alcuni esempi della ricchezza che abbiamo e che dobbiamo difendere e rafforzare. Voglio mettere in evidenza il ruolo che la scuola pubblica ha svolto negli anni ‘50/’60 del secolo scorso. Ricordo che sulla spinta degli investimenti furono inaugurati nuovi Istituti scolastici con indirizzi di studio tecnici che prima non esistevano: chimico, elettronico, meccanico, strumentale in cui furono formati i nuovi giovani tecnici assunti a centinaia nell’area industriale. Ecco un sinergia positiva che anche oggi si deve ripetere. A Brindisi non mancano indirizzi di studio di eccellenza. Cito come esempio il Maiorana, con cui la UIL collabora da anni.
d – Segretario, tra queste però c’è chi investe, ma viene criticata anche da voi.
r – Siamo sempre stati molto attenti ai problemi che le aziende hanno affrontato negli anni: riorganizzazione in primis, schierandoci sempre dalla parte dei lavoratori e per la sicurezza e la salute della comunità brindisina. Non ci siamo mai sottratti alle responsabilità. La nostra storia sindacale è chiara. Voglio fare un esempio concreto. Diamo atto alla Jndall films che sta cambiando il volto di una azienda che in tempi non sospetti non era considerata all’altezza delle maggiori società mondiali del settore. Credo che, ultimato il nuovo investimento, avrà pieno titolo per far parte della cerchia ristretta delle grandi. Nella fase delicata della trasformazione si affrontano molti problemi e da ogni parte arrivano richieste. Ed allora è necessario avere un atteggiamento propositivo che tenga conto delle esigenze aziendali rispettando le regole contrattuali. Quindi ognuno deve assumersi le responsabilità in funzione del ruolo che svolge.
d – Dunque Segretario, alla fine ritiene importante il prossimo incontro con il Ministro De Vincenti, come ha sempre ritenuto importante il dialogo con le società?
r – Sono due punti di riferimento fondamentali per il Sindacato. Il dialogo con la Politica è essenziale perché è il luogo dove si assumono le decisioni. È costruttivo se si realizzano concretamente. Personalmente ho creduto che qualcosa stesse cambiando in quet’ultimo periodo, mi sono al contrario accorto che il lupo, secondo un vecchio detto sempre attuale, perde il pelo ma non il vizio. Le aziende hanno i loro interessi ed il confronto a volte è molto duro, però l’importante è raggiungere i risultati. Per quanto riguarda il ruolo sindacale sono convinto che gli anni di esperienza prima da Segretario di categoria e successivamente come Segretario generale della UIL di Brindisi, hanno dimostrato che con le Società il dialogo ha sempre contribuito a raggiungere obiettivi significativi. Ritengo che anche oggi, pur tra oggettive difficoltà si possa riuscire a raggiungere apprezzabili traguardi. Occorre, però, essere uniti, avere la giusta umiltà e tanta voglia di contribuire in maniera costruttiva a risolvere i problemi che affliggono la nostra città ed il suo territorio.