“La legge che istituisce il percorso di alternanza scuola-lavoro è in fase sperimentale e può generare dubbi e perplessità nei giovani ma quello che ci auguriamo è che le proteste non siano state montate ad arte da qualche area politica e che i ragazzi non vengano strumentalizzati, perché di fatto le ore di studio sul campo sono una grande opportunità per i giovani che possono approdare al mondo del lavoro con conoscenza e competenza” dice Francesco Capodieci responsabile dei Meccatronici, che raccoglie le categorie dei meccanici e degli elettrauti.
Con la riforma della Buona scuola approvata nel 2015, infatti, si è deciso di inserire nell’ultimo triennio delle superiori un percorso di studio obbligatorio da svolgere in aziende, enti locali, musei, istituzioni pubbliche e private: sono 200 ore per i licei, 400 per gli istituti professionali. E’ spiegato al comma 33 della legge 107, “al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti”.
Agli studenti questo non piace, o almeno sotto alcuni aspetti: si sentono sfruttati e trattati da operai nelle aziende in cui svolgono le ore di tirocinio formativo.
“In realtà, i ragazzi non svolgono attività lavorative vere e proprie ma possono vedere sul campo, affiancando un tutor sul posto di lavoro, ciò che vedono e studiano sui libri. Ci si lamenta sempre di arrivare inesperti e senza reali competenze nel mondo del lavoro e ora questa opportunità viene vista come sfruttamento? Noi non ne capiamo il motivo, i giovani nelle ore di lavoro pomeridiane, così come avviene in altri paesi europei, possono vedere e imparare ciò che apprendono sui banchi di scuola la mattina per essere pronti ad affrontare il duro e competitivo mondo del lavoro una volta usciti dagli istituti scolastici” commenta Capodieci.
“I mestieri artigiani stanno scomparendo, e invece ce n’è grande necessità e richiesta, avere l’opportunità di imparare da “vecchi maestri” in giovane età rappresenta solo un vantaggio, e rappresenta una spinta alle aziende e alle imprese ad aprirsi all’occupazione giovanile. Si avverte una grande carenza di profili professionali da parte delle aziende che lamentano la difficoltà di reperire risorse e d’altro canto una sempre più crescente disoccupazione, l’alternanza scuola-lavoro è un’opportunità offerta sia a giovani che aziende” aggiunge Antonio Solidoro di Confartiginato Brindisi.