LAVORI COSTA MORENA EST: SPROFONDA LA BANCHINA APPENA REALIZZATA!!! ECCO COME VIENE IMPIEGATO IL DENARO PUBBLICO….

Incredibile ma vero. Dopo tanti anni di attesa, finalmente gli operatori portuali di Brindisi hanno avuto la possibilità di usufruire della nuova pavimentazione dello sporgente est del porto commerciale di Costa Morena. A distanza di pochissimo tempo dal collaudo delle opere, effettuato dal prof. Giuseppe Roberto Tomasicchio, la banchina – come si vede chiaramente dalla nostra foto – è sprofondata, rendendo di fatto inagibile l’intera area, con gravi ripercussioni per i traffici portuali. Sorge spontaneo, infatti, il dubbio che i lavori non siano stati eseguiti a regola d’arte e che, pertanto, siano non sicuri neanche gli altri tratti della stessa banchina. Tanto più perché sino ad oggi tali banchine hanno sopportato carichi minimi. Cosa accadrà quando ci saranno quattro-cinque container uno sull’altro?

Le opere di “completamento funzionale dello sporgente Est del molo di Costa Morena, attraverso la realizzazione della pavimentazione”, prevedevano complessivamente un costo di circa 21 milioni di euro. Tale opera ricevette il via libera del Comitato Tecnico amministrativo del Provveditorato delle opere pubbliche per la Puglia e Basilicata del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, di cui faceva parte lo stesso Tomasicchio. Lo stimato professionista barese che, a distanza di qualche tempo, è stato chiamato a far parte del Nucleo di valutazione dell’Autorità Portuale di Brindisi, poi si è dimesso per essere nominato collaudatore dell’opera in questione e adesso è stato rinominato componente del Nucleo di valutazione….

Adesso, pertanto, toccherà proprio a Tomasicchio spiegare cosa è accaduto, così come al direttore dei lavori, ing. Marinella Conte,  ed al responsabile unico del procedimento, ing. Francesco Di Leverano.

Certo, adesso si affanneranno a trovare mille giustificazioni, ma il dato di fatto che questa grande opera non è stata realizzata a regola d’arte, se a distanza di così poco tempo è sprofondata. Del resto, non è la prima e non sarà l’ultima infrastruttura realizzata dall’ente portuale brindisino a presentare limiti macroscopici. E’ il caso, ad esempio, del circuito unico doganale di cui ci occuperemo diffusamente nei prossimi giorni.

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning