ORE CRUCIALI PER LA MULTISERVIZI. SI TENTA DI EVITARE LA LIQUIDAZIONE. MA SENZA I PRECARI NON C’E’ FUTURO

Sono ore cruciali per la Brindisi Multiservizi. L’obiettivo è di evitare la liquidazione della società. Il che determinerebbe una crisi occupazionale senza precedenti, con oltre duecento famiglie che resterebbero senza reddito e con una città in ginocchio senza i servizi offerti dalla partecipata. Si vocifera che sia in corso una raccolta di firme per riaprire il tavolo delle trattative . Ma i lavoratori chiedono alcune modifiche sostanziali al piano di salvataggio posto in essere dall’amministratore della società e dal commissario prefettizio. Innanzitutto bisogna individuare una soluzione per giungere al salvataggio dei diciotto precari. Non è solo un problema “umano”, ma una necessità aziendale, visto che proprio i diciotto precari consentono alla Multiservizi di fatturare non meno di 100.00 euro in più al mese. Una somma necessaria a  contribuire al pagamento degli stipendi all’intera forza-lavoro.

I “tagli” in busta paga, inoltre, non dovranno riguardare solo gli operai, ma anche gli impiegati ed eventuali riconoscimenti economici dovranno per il futuro essere attribuiti sulla base della presenza sul posto di lavoro, della produttività e della qualità delle prestazioni svolte. Non sarebbe male, inoltre, equiparare i compensi anche tra diversi settori. Allo stato attuale, infatti, ci sono dipendenti che guadagnano di più per effetto dell’applicazione di diversi contratti. Se di sacrifici bisogna parlare, è opportuno che vengano compiuti da tutti ed in ugual misura. Solo così si potrà rimettere in sesto questa società.

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