RISORGEREMO…FORSE, CHISSA’, MAGARI…

Rapine, furti, rifiuti ovunque, strade dissestate. Mai come in questo momento la città vive un periodo di buio totale. La sicurezza dei cittadini è messa più che mai in pericolo da chi riesce spesso a farla franca. Il numero delle rapine, delle spaccate notturne, degli atti di malavita spicciola, ha subito da qualche mese a questa parte un’impennata notevole. La cronaca degli utimi giorni ci consegna una città in mano a piccoli gruppi o solitari delinquenti, pronti a rischiare grosso anche per qualche spicciolo. Le rapine ai danni di una tabaccheria al rione Paradiso e di un salone di parrucchiere alla Commenda e ancora prima le spaccate notturne a due negozi in pieno centro cittadino, hanno il sapore di una vera e propria emergenza. Qualcuno, dai banchi della maggioranza in consiglio comunale, ha chiesto l’istituzione di un tavolo per affrontare l’emergenza. Resta da capire come, visto che gli organici delle forze di polizia riescono a malapena a coprire il quotidiano. Neanche la messa in campo del vigile di quartiere basterà. Qui bisogna puntare alto e non è esagerato auspicare che in città arrivi l’esercito, tornino le ronde. Il cittadino non è più al sicuro se anche una seduta dal parrucchiere si trasforma in incubo.
La malavita organizzata si evolve e si aggiorna continuamente, avendo quasi esaurito la “clientela”, si inventa altro, si rivolge a mercati diversi. Quello degli arredi funerari bare comprese è l’ultima moda. Redditizia di certo, visto che la morte prima o poi arriva, ma altrettanto squallida, ma evidentemente il mercato chiede e la malavita si adegua. Certo, prima della morte arriva la malattia e allora i signori del malaffare, questa volta anche con un dignitoso posto di lavoro, si attrezzano per fornire agli ammalati, a prezzi concorrenziali, farmaci, pannoloni, garze e nei casi più gravi di pazienti allettati, persino i materassi antidecubito. Venghino, signori, venghino, abbiamo tutto e se desiderate anche un farmaco molto costoso, abbiamo anche quello.Poi si parla di sanità al collasso, ma non basta dare sempre la colpa ai politici, spesso la colpa sta anche da un’altra parte. Bene ha fatto il Presidente Emiliano ad invitare i cittadini a segnalare anomalie nella sanità, anche in forma anonima. Facciamola partire questa rivoluzione dal basso. Cominciamo da lì, poi magari proseguiamo con delle belle lezioni di educazione civica, che ahimè, è scomparsa anche dai banchi di scuola. Cominciamo a spiegare al cittadino che abbandonare un rifiuto pericoloso per strada è un danno che fa a se stesso e alle generazioni future. Ogni cittadino di buona volontà può contribuire al buon funzionamento della città, facciamo la vera cittandanza attiva senza paura di essere una minoranza e se così fosse facciamo in modo di ribaltare la situazione e divenire maggioranza. Poi se dall’altra parte non ci sono orecchie per ascoltare, non ci arrendiamo perchè come si dice “quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”. Riprendiamoci la nostra città, con piccole gocce in un oceano di cose da fare e ripristinare, segnaliamo ciò che non va ma facciamolo anche apportando suggerimenti su come invece dovrebbe andare. Cominciamo a frequentare l’aula del Consiglio comunale e proviamo ad entrare nel merito dei problemi che attanagliano la nostra città. Magari le idee migliori arrivano da chi ogni giorno vive la città e i suoi mille problemi, le sue contraddizioni di città bellissima con un porto invidiabile ma ancora ostaggio di logiche ai più incomprensibili.
“Risorgeremo” c’era scritto su un muro quando ero ragazzina…vorrei che quella speranza non resti tale…

Tiziana Piliego

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