OPERAZIONE “DOPPIO GIOCO”: 5 ARRESTI PER “CAVALLO DI RITORNO” A UNA DITTA BRINDISINA

Tutto è iniziato la notte del 22 settembre 2017, quando a una ditta brindisina che opera nel campo degli impianti termo-idraulici vennero rubati attrezzature, materiali e ben tre mezzi aziendali furgonati.

Trascorse alcune ore dall’episodio delittuoso, giunse richiesta da ignoti di versare una cospicua somma di denaro per rientrare in possesso di mezzi e materiali asportati o la totale perdita di mezzi, attrezzature e materiali, che sarebbero stati dati alle fiamme, qualora la richiesta non fosse stata accettata.

Una serie di comunicazione per tutto Il successivo week-end  tra le parti, finalizzate a trattare i termini per la migliore risoluzione della vicenda.

A questo punto, gli operatori della Squadra Mobile, appreso dell’iniziativa estorsiva in corso, sono intervenuti sottoponendo a osservazione diretta tutti quei luoghi dove poteva aversi l’eventuale epilogo della trattativa.

Di concerto con la Procura della Repubblica di Brindisi, vennero attivate anche operazioni di natura tecnica per un più stretto monitoraggio dell’intera vicenda.

Poi, nel tardo pomeriggio di lunedì 25.09.2017, gli investigatori della Mobile hanno assistito a un incontro in una frequentata via cittadina di Brindisi tra le vittime del reato e un giovane riconosciuto per i suoi precedenti di polizia annoverati.

Attesa la fine di quel colloquio, non appena il giovane si allontana dalle vittime venne bloccato e trovato in possesso del denaro per il “cavallo di ritorno”.

Si trattava di Jonathan Muolo, classe 1993, arrestato così per l’ipotesi di reato di concorso in azione estorsiva consistente nella partecipazione a un’ingiusta pretesa di denaro.

Peraltro, mentre erano in corso i servizi di osservazione che avrebbero poi portato all’arresto di Muolo, altri equipaggi della Squadra Mobile in perlustrazione alla ricerca di veicoli rubati, hanno individuato due dei tre veicoli oggetto di furto ai danni della ditta brindisina di impianti termo-idraulici.

Muolo non aveva potuto agire da solo. Infatti, nell’azione criminosa ai danni dei titolari della ditta, da quanto emerso dalle immediate indagini, risultavano coinvolte altre 4 persone.

Lo spaccato emerso, così come ricostruito con l’operazione, convenzionalmente denominata “Doppio Gioco”, ha trovato la piena condivisione del locale Ufficio di Procura che – nella persona del P.M. titolare delle indagini – ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari di valutare l’emissione di una misura di natura cautelare nei confronti dei partecipi all’estorsione in relazione alla quale Muolo era stato arrestato in flagranza di reato.

Il G.I.P., accogliendo la tesi del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Brindisi, ha emesso misura cautelare a carico dei soggetti ritenuti, a vario titolo, complici nel fatto-reato di estorsione aggravata.

In particolare, il provvedimento restrittivo della libertà personale emesso dal G.I.P. nei giorni scorsi prevede l’applicazione della misura degli arresti domiciliari a carico dei 4 complici e modifica il precedente provvedimento custodiale, aggravandolo nel titolo, nei confronti di Muolo al quale è ora contestato anche di aver commesso il fatto “…in più persone riunite”.

Oltre al menzionato MUOLO Jonathan, gli altri destinatari della misura cautelare sono:

  • CORSA Vittorio, brindisino classe 1995, da ritenersi autore della prima telefonata minatoria alla vittima e persona alla quale il MUOLO Jonathan avrebbe dovuto affidare il denaro ottenuto dall’azione estorsiva subito dopo la consumazione della medesima. Il CORSA veniva immortalato da telecamere quando effettuava, da una cabina pubblica, la chiamata minatoria cui si è accennato;
  • AJKUNIC Seko, di origini iugoslave classe 1984, da ritenersi autore di altra telefonata anonima fatta alla vittima; l’AJKUNIC veniva ripreso da telecamere quando effettuava detta chiamata da una cabina pubblica;
  • LAGATTA Antonio, brindisino classe 1995, da ritenersi coautore col MUOLO Jonathan nel disegno criminoso nonché colui che stabiliva l’importo delle somme da richiedere alle persone offese;
  • D’ERRICO Alessandro, brindisino classe 1975, soggetto che accompagnava il MUOLO Jonathan a un incontro con una delle persone offese e veniva notato allontanarsi dal luogo in cui, il 25.09.2017, ci sarà la consegna del danaro al MUOLO Jonathan e quest’ultimo sarà poi arrestato in flagranza.

Nella mattinata odierna, pertanto, gli investigatori della Squadra Mobile, ai fini di esecuzione della misura cautelare emessa dal G.I.P., hanno:

  • raggiunto in carcere, notificando il relativo provvedimento, MUOLO Jonathan (a suo tempo tratto in arresto e trattenuto in carcere per effetto della convalida operata dal G.I.P.) e LAGATTA Antonio (già ristretto per altra causa);
  • rintracciato in Brindisi e sottoposto agli arresti domiciliari CORSA Vittorio, AJKUNIC Seko e D’ERRICO Alessandro.
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