Visita del ministro Orlando nella sede del Comitato per il “Sì” al referendum.
Il tour brindisino del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, si é concluso presso la sede di via Saponea del Comitato per il “Sì” al Referendum del 4 dicembre. Ricevuto dalla presidente del Comitato di Brindisi, Rosy Barretta, dal sen.Salvatore Tomaselli e dal Presidente della Provincia, Maurizio Bruno, il Ministro si é intrattenuto con gli
intervenuti e con i sostenitori del “Sì” spiegando loro le motivazioni di un voto favorevole, partendo dalla necessità dell’abolizione del bicameralismo perfetto. “Questa esigenza – ha detto il Ministro Orlando – non nasce oggi, non é recente, ma risale a 70 anni fa, perché già nel
1946 ci si accorse dell’anomalia di avere due Camere del Parlamento che facessero le stesse cose, con notevoli perdite di tempo per l’approvazione delle leggi. Allora poteva andar bene perché si era in clima di guerra fredda e vi era a necessità di controllo. Ma oggi non
più, poiché il clima politico é cambiato. Non c’é più guerra fredda”.
Incalzato dai giornalisti, Orlando ha poi spiegato che si tratta di un referendum carico di elementi politici e non solo tecnico-amministrativi riferiti alla funzionalità del Parlamento. E se gli iniziali personalismi di Renzi avessero potuto penalizzare i sostenitori del “sì”, il Ministro ha così risposto. “La campagna referendaria entra
adesso nel vivo. Quando il premier disse che il Referendum poteva essere considerato come un voto al Governo e,quindi, a lui stesso, era ancora troppo presto. Si era in estate. Quindi, nessuna influenza sull’attività
del popolo del ‘sì’. I conti si fanno adesso”. Al termine del’incontro, il Ministro Orlando si é diretto verso Gallipoli. Esclusa, per ovvi motivi, una cena in riva allo Jonio con D’Alema, sostenitore PD del “no”.
Il Ministro Orlando, prima di andar via, ha apposto la sua firma sul registro degli aderenti al Comitato di Brindisi.
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