di Carmen Vesco
Voleva creare scalpore il notaio Michele Errico, che pochi minuti fa ha diramato la nota stampa in cui si dichiara “sconfortato dalla conclusione della vicenda governativa nazionale” e invita “coloro i quali ho interessato per la mia testimonianza al consiglio comunale di Brindisi di non votarmi”, e invitare alla riflessione. Ma inevitabilmente la sua corsa al consiglio comunale, capolista con l’Udc, non si ferma.
Notaio rinuncia davvero alla sua attività politica o è solo una provocazione?
“E’ più che una provocazione, è il mio stato di essere. Bisogna riflettere su quanto di grave è accaduto alla nazione, i cui cittadini sono stati scavalcati nella loro scelta di governo. La rinuncia dell’incarico del Professore Conte e con una nuova nomina di un tecnico dirigente del fondo monetario internazionale dimostra che vi è alcun rispetto per la democrazia e per la volontà popolare. La designazione di Paolo Savona non ha nulla a che fare con la volontà del popolo ma ancora una volta si vuole salvaguardare gli interessi dei forti, dell’Europa, e del Fondo Monetario Europeo. E’ già accaduto quando Berlusconi venne fatto mettere da parte in favore di Monti. Vogliono far regredire di nuovo l’Italia. E’ la mortificazione di chi non ha nulla. E allora che senso ha il voto? Non voglio essere votato”
E’ un annuncio forte il suo e se dovesse essere votato?
“Sì perché io sono forte. La mia provocazione che deve far riflettere. Sono mortificato come cittadino, come si può ignorare il popolo? Se dovessi essere votato, alla luce dei fatti, questa volontà dei miei concittadini può essere ignorata. Io sono sconfortato”
Quindi ha perso anche quella ferma fede che fino a pochi giorni fa le faceva dichiarare che “il male può sempre essere convertito in bene”. Rinuncia anche a questa missione?
“Il bene è rappresentato dal riconoscimento di un popolo che ha votato e invece quello che è accaduto è gravissimo. Ma non perdo la fede e continuerò a lottare per il programma che abbiamo costruito insieme. Vede non è una questione personale, c’è il bene comune in ballo”
