E’ stata sequestrata, con provvedimento preventivo d’urgenza, dai Carabinieri del Noe di Lecce, un’area sita a Carovigno in contrada Carmine Caturo, di quattromila metri quadrati, profonda circa quaranta metri, che appartiene a una società della provincia di Lecce. All’interno di questa area e in assenza di autorizzazione si stava esercitando abusivamente attività estrattiva di pietra calcarea, in blocchi di varie dimensioni e forme, utilizzata per la realizzazione di arredi urbani e domestici. In occasione del controllo sono stati sequestrati anche i mezzi utilizzati: una pala meccanica, un muletto e altra attrezzatura per l’estrazione della pietra.
Per quattro persone è scattata una segnalazione alla Procura della Repubblica di Brindisi: si tratta di due operai, del direttore responsabile della cava e dell’amministratore della società proprietaria della stessa. A tutti viene contestato il fatto di non aver ottemperato alla diffida emessa – a giugno di quest’anno – dall’ufficio minerario della Regione Puglia con la quale si sospendeva l’attività di coltivazione della cava per motivi di sicurezza; il citato amministratore è ritenuto altresì responsabile di omessa denuncia all’autorità di vigilanza competente, omessa comunicazione di inizio lavori al comune di Carovigno e omessa predisposizione del documento sulla stabilita dei fronti.
Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro è di circa trecentomila euro. Il Noe ha provveduto ad avvisare per i provvedimenti di competenza tutte le autorità amministrative, compreso l’ufficio minerario della Regione Puglia.
L’operazione rientra nell’attività di monitoraggio del territorio e di controllo dei siti in cui viene esercitata l’attività estrattiva da parte dei carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce.