Per decenni quell’edificio situato tra via Nazario Sauro e via Bastioni San Giacomo ha ospitato gli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Un “palazzone” enorme costruito nell’ex Parco della Rimembranza, a ridosso del centro storico e commerciale della città. Agli inizi degli anni 2.000, però, cominciano i problemi. Il personale dell’Agenzia delle Entrate nota e sente degli strani scricchiolii e sui muri compaiono delle crepe preoccupanti. Vengono eseguiti i primi interventi, ma servono a ben poco: ci si rende conto che il grande edificio sta slittando lentamente a valle e cioè sulla sottostante via Bastioni San Giacomo. Vengono apposti dei vetrini sui muri e sono proprio quelli a testimoniare la veridicità della tesi della scarsa stabilità di questo edificio che, come è noto, ricade nelle competenze del Comune.
Nel frattempo – e siamo giunti ai primi anni del decennio in corso – i responsabili degli uffici finanziari cominciano a guardarsi intorno per cercare una nuova sede. Vengono valutate varie ipotesi ed alla fine si opta per un grande edificio di via Ponte Ferroviario, nel complesso di Brindisi City.
Il problema della vecchia sede, però, resta intatto nella sua gravità. Adesso è un mostro che cammina sulla collinetta e vuole a tutti i costi scendere a valle. E il Comune che fa? Con la gestione commissariale si decide addirittura di metterlo in vendita a più di tre milioni di euro. Ovviamente per il “mostro cadente” non giunge neanche una offerta. E adesso? La nuova Amministrazione dovrà decidere che farne: se abbatterlo e ricreare il vecchio parco, se alienarlo, se recuperarlo e utilizzarlo per i propri uffici. Ma qualcuno degli uffici comunali ha avvisato il sindaco Rossi che quel palazzone è pericolante. Qualcuno ha stabilito realmente quanto è imminente il rischio di crolli? Un dato è verto. Se non ci fosse stato pericolo il personale dell’Agenzia delle Entrate starebbe ancora lì.
Ma l’Italia, come è noto, è il paese delle emergenze. Adesso siamo preoccupati a verificare la stabilità dei ponti, ma solo dopo aver fatto morire 45 persone sotto le macerie del ponte Morandi. E allora, qualcuno ci informi sulla stabilità del nostro palazzone. E soprattutto faccia qualcosa di concreto prima che si verifichino problemi più seri.