Aveva tentato di rapinare la tabaccheria di via Sant’Angelo lo scorso 24 aprile con due coltelli ferendo il titolare e la figlia e il fidanzato della stessa che si ribellarono all’irruzione. Ma non ricordava nulla perché sotto l’effetto di droghe, come raccontò lui stesso negli interrogatori. Tre mesi dopo il Gip del Tribunale di Brindisi, Luigi Forleo, accolse la richiesta di attenuazione della misura preventiva presentata dal legale Luca Leoci e gli consentì di scontare la pena di due anni e due mesi a casa, perché sempre come raccontava, aveva rapinato “per fame” perché doveva mantenere una famiglia con 4 figli e senza lavoro. Quello che doveva fare per assicurarsi lo “sconto” di passare questi due anni e due mesi a casa piuttosto che in carcere era frequentare il Sert e lavorare. Cosimo Andriulo, 44 anni di Brindisi, invece non ha rispettato le misure cautelari e sabato è stato nuovamente arrestato per violazione degli obblighi imposti. Nel processo per direttissima conclusosi ieri, che vedeva aggravarsi la sua posizione per recidiva, ha avuto ancora “fortuna”: il Gip, su richiesta dell’avvocato difensore Leoci che ha patteggiato, ha comminato una pena aggiuntiva di 8 mesi confermando i domiciliari.