A Brindisi il convegno “Brindisi sede del Governo italiano settembre 1943-febbraio 1944”

L’A.p.s. Brindisi e le Antiche Strade, nell’ambito delle attività dell’ Accademia degli Erranti , programma “Riusa Brindisi – Case di Quartiere” e Statio Peregrinorum, propone un nuovo appuntamento della rassegna “Pagine Erranti” in collaborazione con “Brindisi città che legge”, Casa di Quartiere Minimus e per l’occasione con il patrocinio morale del Rotary Club di Brindisi “Valesio”.


L’incontro si terrà venerdì 12 aprile ore 17:30, presso la Sala Conferenze dell’Accademia degli Erranti – Ex Convento delle Scuole Pie, Via Giovanni Tarantini 35 (1°Piano), dove, a cura della Società di Storia Patria per la Puglia e di parte del comitato scientifico dell’aps Brindisi e le Antiche Strade, sarà presentato il convegno “Brindisi sede del governo italiano Settembre 1943- febbraio 1944” in occasione dell’ 80° anniversario di tale evento.

Dopo i saluti da parte del soggetto gestore della casa di Quartiere, coordinerà i lavori Antonio Mario Caputo, seguiranno gli interventi di storici, ricercatori e professionisti, quali: Domenico UrgesiAntonio CamusoGiacomo Carito e Giuseppe Marella.

Sono le 4 del pomeriggio del 10 settembre 1943 quando il re Vittorio Emanuele III e la famiglia reale, il maresciallo Badoglio, i ministri della guerra e gli alti gradi delle Forze Armate raggiungono Brindisi via nave. Dopo l’armistizio il re preferisce abbandonare la capitale anziché restare a difenderla dai nazisti. Viaggia prima verso l’Abruzzo, e poi in direzione della città pugliese, dove sarà insediato il Regno del Sud.

La sede delle riunioni del governo diventerà la sala congressi del Grande Albergo Internazionale, la residenza reale sarà collocata in un luogo fortificato, e cioè all’interno del Castello Svevo dove si trasferirà anche parte del comando alleato. Brindisi, di quel regno, sarà la capitale per cinque mesi, fino all’11 febbraio 1944.

«Brindisi», spiega Vito Antonio Leuzzi, storico e presidente dell’Ipsaic, «fu scelta per ragioni di carattere militare perché contestualmente si stava verificando lo sbarco alleato a Salerno e Taranto. La ragione fondamentale è che Brindisi e Taranto avrebbero potuto garantire maggiore sicurezza alla famiglia reale e al governo».

La permanenza del re a Roma avrebbe garantito una maggiore resistenza e forse un andamento diverso delle operazioni militari in Italia. Tuttavia a Brindisi si riuscì a ricostituire il primo lembo dell’Italia libera. La Puglia rappresentò un punto di riferimento per la riorganizzazione delle forze di resistenza, si ricostituì il fronte di liberazione nazionale, si ricostituirono le forze sindacali e politiche, si ripristinò la libera stampa. La Puglia rappresentò anche per gli angloamericani il primo esperimento di mondo libero».

Con un paradosso: proprio nella Puglia dove aveva riparato il re, le forze politiche iniziarono a valutare il passaggio istituzionale dalla monarchia alla repubblica.

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