Presso “La Casa Colibrì”, Brindisi, si è tenuto un interessante incontro organizzato dall’Ordine Francescano di Puglia, Fraternità dell’Arcidiocesi Brindisi- Ostuni. “Casa Colibrì” è un progetto importante, realizzato grazie alla generosità di S. E. Mons. Giovanni Intini, Arcivescovo della diocesi di Brindisi-Ostuni, che ha messo a disposizione un antico edificio della Curia sito in via Giovanni XXIII n.12. Un edificio con un passato storico molto importante perché era la casa di don Augusto Pizzigallo che, per ben due volte, aveva ospitato Mons. Angelo Giuseppe Roncalli, che, in seguito, sarebbe diventato Papa Giovanni XXIII. Un monumento che è stato riconsegnato alla città con un progetto nobile. Una casa per chi ha bisogno di aiuto, conforto, con un tetto e un percorso di inclusione e che sarà aperta a tutti per consentire di contribuire ad accompagnare questi giovani, accoglierli e integrarli, in un percorso verso l’autonomia. “Casa Colibrì” continua l’esperienza della “Casa degli Aquiloni” che era stata avviata nel 2017. Una mattinata intensa con l’intervento di S. E. Mons. Giovanni Intini che ha nuovamente focalizzato l’importanza del progetto e la necessità di partecipazione. La prof.ssa Sabina Bombacigno, Direttrice Ufficio Migrantes, ha presentato dettagliatamente il progetto “La Porta di Casa”, nato dalla collaborazione tra Caritas diocesana, Ufficio Migrantes e Associazione Migrantes OdV, finanziato in parte con i fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica. È seguito un momento di preghiera e una proposta di riflessione a cura di S. E. Mons. Giovanni Intini e Don Adriano Miglietta. Tutti i presenti hanno partecipato con entusiasmo e devozione. Anna Consales