ACCORDO DCM: SALVI TUTTI I POSTI DI LAVORO, CORSI DI AGGIORNAMENTO MIRATI PER RIASSORBIMENTO ENTRO 36 MESI

Vincono sotto tutti i punti di vista i lavoratori nella battaglia per l’accordo con Dcm: tutti i dipendenti riceveranno una lettera di impegno all’assunzione, che alla luce dei contratti di lavoro ha una valenza di assunzione vera e prora, da subito transiteranno non più 72 figure dirette ma 94 più le 35 indirette, nel contempo il personale che rimarrà in Dcm sarà posto in regime di cassa integrazione, verranno loro sottoposti corsi di aggiornamento per il settore mirati a riformulare le competenze per un eventuali cambio di mansione qualora necessario.

Durante il periodo di cassa integrazione la Dcm si è impegnata ad anticiperà il dovuto.

Il passaggio in Dar si effettuerà entro 36 mesi con l’assicurazione che tutti saranno riassorbiti, le commesse saranno affidate solo a personale Gse e non potranno più essere esternalizzate.

Di seguito il verbale firmato dalle parti che stamani hanno chiuso l’accordo in Regione

“Comitato Monitoraggio Sistema
Economico Produttivo ed Aree di Crisi
Verbale di riunione del 17 qennaio 2018
Il giorno 17 di gennaio 2018 sono presenti:
– il Presidente del Comitato SEPAC e i componenti avv. Ettore Sbarra e avv. Rocco
Santochirico; per la Sezione Aree di Crisi Industriale R.P. la dott.ssa Elisabetta Biancolillo; per la DCM Srl il dott. Vincenzo Starace con l’Avv. Patrizio Bernanrdo ed il Dott. Di Gennaro
Fabrizio; per la Curatela del Fallimento GSE Srl Industria Aeronautica l’avva Prof. Vincenzo Chionna, il dott. Nicola Notarnicola e l’Avv: Mario Maci; per Confindustria Brindisi i dott. Vincenzo Gatto e Diego Mangia; – per le OO.SS:
CISL TA/BR Antonio Baldassarre;
FIOM CGIL Maurizio Sancesario;
CGIL BR Antonio Macchia;
FIM CISL Michele Tamburrano;
UILM Alfio Zaurito e Alessandro Sportelli;
UGL Damiano Flores;
FISMIC CONFSAL Davide Sciurti;
COBAS Roberto Aprile e Raffaele Capone;
RSU Paolo Loiacono, Vito Gnini e Giovanni Barretta.
Si riprende la discussione interrotta il 15 gennaio scorso.
Il presidente della Task Force da atto che nelle ore scorse tutte le parti e gli attori di questa vicenda hanno interloquito con Regione Puglia in maniera costruttiva, pur in un contesto complicato. Peraltro, è giunta all’Ufficio la richiesta formale delle OO.SS. Fim Cisl, Fiom Cgil, Ugl e Fismic che hanno consentito di riaprire la discussione.
Il Presidente di T.F. dà preliminarmente la parola ai rappresentanti della Curatela, chiedendo se ci sia ancora tempo per discutere; se si, di cosa stiamo discutendo (dell’unica offerta acquisita o se ci sono altre offerte o cosa accadrebbe se arrivassero successivamente nuove offerte) e cosa accadrebbe se l’operazione con DCM non si concludesse.
Il dott. Notarnicola, curatore, fa presente che entro domani devono relazionare al G.D. Non c’è quindi più tempo oltre oggi. Inoltre, non ci sono alternative a questa procedura di vendita, visto che l’esercizio provvisorio è stato autorizzato e poi prorogato a condizione che vi fosse equilibrio economico e finanziario. Nella fase precedente vi erano state 13 0 14 manifestazioni di interesse, senza però che vi fosse alcuna offerta secondo le previsioni di gara. L’avv. Chionna precisa che il terzo bando di vendita è stata la extrema ratio, in quanto il prezzo per l’operazione di cessione ha ancora delle ragioni migliori rispetto alla vendita atomistica. Non sono quindi possibili né un’altra asta (per tale ragione economica e di tutela dei creditori) né altra forma di prosieguo dell’attività (tipo fitto d’azienda). Inoltre, se ci fossero nuove offerte non sarebbe formalmente possibile, per le ragioni, e per l’ulteriore ragione in quanto non esiste la possibilità di una vendita a trattativa privata. Per cui, non potendosi fare un’altra gara, non è possibile che altre offerte possano essere prese in considerazione. Da ieri si sta già predisponendo il piano di chiusura dell’azienda, possibilmente entro il 31 gennaio 2018. Per quanto riguarda i lavoratori, c’è copertura con la CIG sino al 31.1.2018. Non è poi in ogni caso possibile che neppure per un giorno possa venire prorogato l’esercizio provvisorio (per le ragioni di tutela del ceto creditorio già esposte).
La Curatela puntualizza, inoltre, che nell’anno di esercizio provvisorio, nonostante la copertura riveniente dalla CIGS e solo grazie alle residue risorse di cassa e di magazzino, è stato possibile preservare l’equilibrio finanziario senza aver potuto rimuovere le cause strutturali della crisi.
Il presidente ringrazia, poiché ora il quadro è chiaro a tutti. Si da quindi la parola alle OO.SS. che hanno chiesto la riunione (CGIL, CISL, UGL e FISMIC).
Tamburrano, FIM CISL: dopo la comunicazione di ieri della RSU, hanno inteso esercitare il ruolo negoziale, facendo un estremo tentativo e contattando il dott. Starace, insistendo per una soluzione che garantisse possibilità di lavoro per tutti.
Dott. Starace (DCM): manifesta disorientamento per l’esito negativo dell’assemblea dei lavoratori. Ribadisce che il piano elaborato ha l’unico fine di poter potenziare e rilanciare l’attività dell’azienda, con possibilità di allargare l’organico, con opportunità per tutti. Quello che hanno compreso è che vj è una sfiducia nei confronti del progetto perché potrebbe lasciare un ramo secco da tagliar successivamente. Non si legge sfiducia nei confronti del soggetto imprenditoriale, ma nei confronti dell’operazione (assunzione con DCM e successivo affitto a DAR delle attività produttive, con circa 113 dipendenti totali). Comprensibile. Si è sentito con il Fondo investitore estero e, confermando che non c’è volontà di lasciare a casa qualcuno, e sono pronti, di fronte ad un tempo maggiore (almeno per i 57 indiretti), ad assumere come DAR un impegno vincolante all’assunzione per tutti gli altri, entro due anni.
Quindi, il Presidente, sottolinea l’esigenza di andare oltre i 24 mesi per alcuni dei lavoratori, dovendosi garantire a tutti lavoratori in CIG di maturare l’anzianità minima per il perfezionamento del requisito per approdare agli ulteriori dodici mesi di ammortizzatori sociali. Ciò detto, bisogna sciogliere un nodo: è necessario sapere dai lavoratori se la situazione è chiara e se è chiara la novità proposta dalla DAR.
UILM, Zaurito, chiarisce che nella assemblea di ieri è stato ribadito il piano aziendale e che dal 1 0 febbraio i lavoratori saranno senza lavoro. Non c’è una sfiducia nei confronti dell’azienda subentrante, ma che DCM, che si è aggiudicata la gara, assuma tutti i dipendenti e che questi rimangano alle dipendenze di questa senza passare poi a DAR per proseguire la produzione. Oppure la stessa DAR assuma poi tutti i 225 dipendenti, senza che quelli incassa integrazione restino in DCM. Questa è la richiesta dell’assemblea, ed è consapevole che questo significa che dal 1 0 febbraio i lavoratori saranno disoccupati. Inoltre riferisce che qualche dipendente è stato avvicinato perché avvallasse il piano aziendale con la promessa di andare in produzione invece di essere collocato in CIGS.
Starace: prende atto che l’offerta è valida ed economicamente affidabile. Il progetto DRAGO è “tarato” sul margine di contribuzione che consente una gestione del conto economico attiva. Il numero dei lavoratori è calibrato su questo, non c’entra il numero dei lavoratori astrattamente utilizzabili per quella produzione. Altrimenti si riproducono le condizioni di dissenso di GSE.
Su questo il dott. Notarnicola conferma che l’equilibrio finanziario dell’esercizio provvisorio è stato raggiunto (sulla base dei dati di bilancio), ma non quello economico. La situazione produttiva, invece, è in perdita. I volumi di fatturato sono l’unico driver di salvezza per l’occupazione. GSE avevano un totale disallineamento rispetto ai benchmark di mercato.
COBAS, Aprile: dà atto che la spinta dei lavoratori ha portato alle novità di oggi, non certamente secondaria. Chiede perciò alla proprietà di fare l’ultimo passo, verso la soluzione come auspicata dai lavoratori.
Il presidente chiede che quindi la RSU, libera da ogni condizionamento, dica se in coscienza se la sente di chiudere negativamente questa discussione.
CGIL, Macchia: situazione complicata. In coerenza con le dichiarazioni rese si sta cercando di non interrompere il filo del confronto; oggi, infatti, ci sono novità significative. Anche in questa circostanza bisogna dare rilievo a quello che pensano i lavoratori. Infatti hanno chiesto un referendum. La missione è quella di tutelare tutti i lavoratori. Questo è il momento di verificare sino in fondo se il piano possa essere ulteriormente migliorato per venire incontro alle richieste dell’assemblea.
CISL, Baldassarre: chiede innanzitutto rispetto per chi dissente, visto che lavoratori dissenzienti con la decisione assembleare sono stati minacciati. Dissente con Zaurito: è dispiaciuto per il fatto che si parli di licenziamento a fine di questo mese. E soprattutto che si dica no ad un investimento così importante, in un territorio già così penalizzato. Chiede tuttavia all’azienda se ci sono margini di miglioramento della proposta. Ciò nonostante, la re ilità del sindacato è quella di andare a discutere per migliorare l’occupazione, non per chiudere le aziende. Bisogna stare nel progetto, mettere tutti in sicurezza e poi la sfida è quella di dare lavoro a tutti.

Sportelli riferisce che alcuni lavoratori hanno subito toni minacciosi, nonostante la intenzione non sia quella di dire no all’investimento dj DCM, ma di stare tutti in un solo contenitore. Poi, lì si vedrà chi lavora, chi sta in CIGS.
RSU, Loiacono: riconosce la storia di GSE e ne ha viste di tutti i colori in questi dieci anni. I lavoratori hanno fatto di tutto e ora non hanno più fiducia. E poi l’atteggiamento dell’azienda, che ha presentato un progetto “prendere o lasciare”, non ha facilitato il rapporto con i lavoratori.
UILM, Zaurito: precisa: tutti in DCM, aprendo la CIGS e poi una procedura di mobilità su base volontaria. Poi, se è necessario il passaggio a DAR, ma per tutti. Valutare positivamente questa ipotesi.
Starace: è addirittura disponibile a formalizzare un impegno ad assumere tutti. Il piano di risanamento non può partire con un esubero strutturale. Chiarisce altresì che tutta la operazione è finalizzata al passaggio finale di tutto in DEMA (che è società di direzione controllo di DCM e DAR). Non c’è alcun progetto di lasciare nessuno a casa.
Notarnicola: c’è consapevolezza della disponibilità dei lavoratori a fare sacrifici al momento, tenuto conto che nell’immediato c’è eccedenza di personale. Come le parti si garantiscono reciprocamente? Come si garantisce che DCM non venga lasciata al proprio destino? Oggi, però, DAR garantisce l’assunzione di tutti. Con responsabilità patrimoniale di DEMA. Così effettivamente ogni rischio sarebbe evitato.
Il Presidente ricorda a tutti che siamo in sede di trasferimento di azienda tra Curatela di GSE a DCM. I successivi passaggi saranno frutto della discussione tra e parti. Un ostacolo è il fatto che UILM e RSU si limitino a ribadire la propria posizione, nonostante la posizione aziendale sia mutata.
La riunione viene sospesa e RSU e UILM chiedono di consultarsi .
All’esito della consultazione Zaurito comunica che viene accolta la nuova formulazione proposta oggi dal dott. Starace, con le seguenti specificazioni: garanzia di DAR della assunzione di tutti i 225 dipendenti; anticipo della CIG da parte di DCM fino al decreto ministeriale di approvazione; garanzia per gli indiretti sino a 36 mesi, con particolare tutela per disabili e donne; trattative individuali, con accordo ex art. 411 c.p.c. con i singoli lavoratori; verifica periodica (mensile) con la RSIJ dei carichi di lavoro e delle esigenze produttive, finalizzata alla eventuale necessità di assorbire personale dalla CIG; condivisione con le RSU dei piani formativi.
Il dott. Starace precisa che in ogni caso nell’attività produttiva sarà utilizzato unicamente personale di DCM (ex GSE), sulla base delle esigenze produttive che via via saranno verificate.
La Curatela chiede che all’esito della consultazione le parti confermino che nulla osta alla stipula dell’atto di cessione il 23 gennaio, ovvero la data diversa eventualmente autorizzata, secondo delle previsioni del bando.
Pertanto, tutto ciò premesso, le parti stabiliscono quanto segue:
1) Dal giorno successivo alla stipula del contratto tra Curatela Fallimentare e DCM S.r.l. quest’ultima subentrerà in tutti i rapporti di lavoro (218 unità lavorative) senza soluzione di continuità e con trasferimento del TFR accantonato in azienda, nei limiti delle disposizioni della Ordinanza di Vendita del 24 Novembre 2017, alla nuova datrice di lavoro e si impegna a mantenere i 7 rapporti di lavoro in capo ad Aerocomposite 1g S.r.l. o in capo a DCM S.r.l. o a DAR S.r.l., in ragione dell’esecuzione del progetto. Gli altri istituti contrattuali sino al passaggio saranno corrisposti dalla Curatela, secondo le previsioni della Ordinanza di Vendita del 24 novembre 2017;
2) DCM S.r.l. si impegna a che DAR S.r.l., oltre ad inserire i lavoratori di DCM impiegati nelle attività dirette ed indirette secondo quanto indicato nella presentazione del Piano DRAGO comunicato alle parti, invierà immediatamente a tutti i lavoratori di DCM a condizione della previa sottoscrizione da parte degli stessi dell’accordo individuale di cui all’art. 411 cpc relativamente a tutte le componenti retributive eccedenti il minimo le previsto CCNL applicabile, al livello di inquadramento corrispondente alla mansione assegnata, nonché a qualsivoglia diritto relativo al rapporto di lavoro pregresso con GSE. DCM S.r.l. si impegna altresì:
a. Alla assunzione da parte di DAR S.r.l. entro il termine massimo di 48 mesi, o inferiore, in relazione ai requisiti necessari per la maturazione del diritto agli interventi di sostegno al reddito in caso di perdita di lavoro;
b. Alla anticipazione dell’indennità di. CIGS a carico dell’Istituto Previdenziale fino a quando non sarà erogata direttamente dall’INPS stessa;
c. Alla verifica periodica (mensile) con la RSU dei carichi di lavoro e delle esigenze produttive, finalizzata alla eventuale necessità di assorbire personale dalla CIGS;
d. Alla condivisione con le RSU dei piani formativi.
3) La stipula in sede sindacale dell’accordo ex art. 47 per il passaggio da GSE a DCM; contestualmente la stipula di altro accordo sempre ex art. 47 per il passaggio dei dipendenti diretti tra DCM e DAR previo invio di comunicazione di apertura della procedura, da concludersi entro la data del 18 gennaio 2018 alle ore 11.00 presso la sede di Confindustria Brindisi, quale condizione essenziale;
4) Le parti convengono che si darà priorità al personale con disabilità opportunamente certificata ed al personale di genere femminile, tenuto conto delle professionalità e delle esigenze tecnico-produttive in relazione alla fungibilità delle mansioni;
5) Le parti convengono che DCM, a valle dell’accordo di cui al punto 3) sopra citato, procederà con le interviste finalizzate alla identificazione del personale sia diretto che indiretto che transiterà con il ramo d’azienda da DCM a DAR.
6) Le parti confermano che, allo stato, nulla osta alla stipula dell’atto di cessione il 23 ovvero per data diversa eventualmente autorizzata, secondo le previsioni dell’ordinanza di vendita.”

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