Mevoli: “Per governare, poi vedremo come, bisogna prima vincere. Ritorneremo ad Oltre il Polo”
Lo scossone atteso c’è stato. Le forze politiche di destra e di centrodestra della città si sono ravvicinate e provano a stare insieme prima per vincere le prossime elezioni amministrative e poi ovviamente per governare. Ed è Cesare Mevoli, coordinatore del Movimento nazionale per la Sovranità, a chiarire il perché di questa svolta che ha coinvolto tutta la destra, a partire dal movimento “Noi con Salvini” per finire agli altri gruppi. “Intanto – ha detto Mevoli a BrindisiTime – nulla è cambiato tra di noi perché attendevamo gli sviluppi a livello nazionale del tavolo di centro destra. Seguendo le indicazioni che sono scaturite dall’incontro tra leader nazionali di questa parte politica, noi, a livello locale, abbiamo assunto le decisioni conseguenti che hanno come minimo comune denominatore il fatto di dare a Brindisi una nuova speranza di rilancio dopo alcuni anni in cui le amministrazioni che si sono succedute sono state interrotte per varie motivazioni. Ed allora abbiamo ripreso a dialogare in maniera convinta con Forza Italia e con tutti quei gruppi moderati che il partito azzurro aveva iniziato a coagulare intorno a sé”.
Mevoli, ma come farete a mettere insieme tante forze, anche di estrazione diversa?
“Abbiamo intanto illustri precedenti in tal senso come quando nel 1994 Pinuccio Tatarella creò la formula ‘Oltre il Polo’ che ebbe enorme successo, sia in termini elettorali che di governo. Certo, mi rendo conto che, ma è una mia riflessione personale e momentanea, non vedo per ora una totale garanzia di governabilità per Brindisi con questo tavolo allargato, ma sono d’altra parte convinto che prima vinciamo e poi possiamo anche confrontarci duramente, tra di noi, sulle cose serie del territorio, magari litigando. Se non vinciamo, invece, non vale neanche la pena litigare. Quindi, per vincere, dobbiamo stare tutti insieme. Ed è questo il percorso”.
Mevoli, quale sarà la condizione che proporrete agli alleati?
“Per quanto mi riguarda proporrò il rispetto di una ‘Carta dei Valori’, che non vuol dire indicare agli altri partiti chi candidare o chi mettere nelle varie liste. Ognuno, è chiaro, penserà per sé. Però, è necessario vigilare molto bene su tutto questo. E poi, a seguire, l’obbligo per il candidato sindaco unitario della coalizione o, se dovessimo vincere, per il nostro sindaco, di sottoscrivere un patto di non cambiare in nessun modo maggioranza, di non accettare cambi di casacca dei propri consiglieri di maggioranza e di denunciare in pubblico comizio chi lo dovesse tirare per la giacca di qua e di là”.
Ne avete già discusso con Forza Italia?
Sì, ci siamo già incontrati e sulla gran parte di queste cose anche loro sono d’accordo”.
Insomma, Brindisi si appresta alle prossime elezioni amministrative con la possibilità di avere quattro poli: centrodestra unito, Movimento Cinque Stelle, centrosinistra, in attesa di unità con il gruppo del notaio Errico, e i gruppi di “Brindisi in Alto”, con a capo Nando Marino, già candidato sindaco per il PD nelle scorse elezioni. Sarà quest’ultimo movimento il vero ago della bilancia per far prevalere questa o quell’altra coalizione?
Renato Rubino