Irresistibile per loro non chiedere una carezza a chiunque si avvicini alle loro gabbie. Non importa quale sia la loro triste storia, che si tratti di un abbandono da parte di chi avrebbe dovuto amarli ma poi se n’è stufato o se si tratti di randagi nati in strada e mai voluti da nessuno. Indistintamente si avvicinano alle grate, mettono il muso fuori e ti guardano con gli occhi di chi dice “perché non io? scegli me e te ne sarò grato”. E troppo spesso poi non vengono ascoltati, soprattutto i cani più anziani che quasi mai nessuno ha il cuore e il coraggio di scegliere e dei quali tanti moriranno lì, grati giusto per qualche carezza compassionevole di chi, per caso o per scelta, è entrato nel canile e gli ha dedicato almeno uno sguardo.
Il canile di Brindisi ne ospita più di 500 e, va riconosciuto, quanto meno in condizioni più che dignitose, da quando la scorsa amministrazione comunale, per volontà dell’allora sindaco, Mimmo Consales, volle e riuscì a cambiare le cose sostituendo le modalità di gestione: ecco che nel 2015 passò dalle associazioni private alla Multiservizi, cosa che riuscì a migliorare nettamente il rispetto delle regole di benessere e igiene degli animali.
Oggi è Sant’Antonio Abate, il giorno in cui si tiene la tradizionale benedizione degli animali e il Comune di Brindisi quest’anno l’ha voluta dedicare ai cani senza casa, e quelli che operano nei soccorsi o nella pet therapy. Per questo stamattina la sindaca di Brindisi, Angela Carluccio, Francesca Scatigno già assessore comunale al ramo, e don Salvatore, parroco dell’Annunziata, accompagnati dalla Multiservizi che ora gestisce il canile e da vigili urbani e stampa, sono andati a trovarli per la cerimonia e gli hanno tenuto un po’ di compagnia.
E noi della redazione di Brindisitime.it vogliamo cogliere questa occasione per ricordare a chi vuole un cane, un amico fidato con cui condividere le giornate, che lo può trovare lì, a costo zero, nel canile di Brindisi. Non aspettano altro. L’amore non ha prezzo, e anche se i cani con pedigree costosi sanno amare nello stesso modo degli altri, queste 500 anime meritano davvero una chance per poter vedere quella libertà che per altri è normale.
I cani del canile vengo affidati attraverso le associazioni come la Lepa, prima c’è un pre-affido, poi vengono controllate le condizioni di vita che la famiglia adottante può garantire al cane, solo dopo l’affido definitivo. Per contro gli animali sono tutti sani, perché appena vengono ospitati nella struttura, vengono microcippati e, prima di essere inseriti nella comunità canina, vengono tenuti sotto osservazione dai veterinari in una speciale zona sanitaria per 30 giorni. Ecco perché è garantita la loro salute e la loro affidabilità caratteriale.
Carmen Vesco