AGRICOLTURA, LA QUESTIONE ARIF IN GIUNTA REGIONALE: INTERVENTO DI BOZZETTI E I PENTASTELLATI

La vicenda che interessa i lavoratori di ARIF è complessa ed è iniziata nel 2001 quando la Giunta regionale approvava un progetto della società SMA SpA per la tutela del patrimonio boschivo e l’utilizzo degli LSU. Da allora alterne vicende si sono succedute e nel mentre è stata istituita, nel 2010, anche l’ARIF dove, ad oggi, vi sono lavoratori assunti con contratto di diritto pubblico e altri con contratto di diritto privato. Si esprimono nel merito i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Cristian Casili, Grazia Di Bari e Antonella Laricchia:

“Il nostro lavoro per risolvere le numerose problematiche di ARIF dura imperterrito da anni – dichiarano i cinquestelle – la scorsa settimana abbiamo inviato una lettera al presidente Emiliano e all’assessore di Gioia per aver chiarimenti e ci siamo attivati anche recandoci personalmente presso gli uffici regionali per chiedere la documentazione e gli elenchi dei lavoratori ex LSU e ex SMA che ancora attendiamo e ribadiamo che senza la suddetta documentazione nessuna decisione potrà essere presa in totale trasparenza ed equità.”

Stigmatizziamo – proseguono – il comportamento di alcuni esponenti della maggioranza che, forse nel tentativo di racimolare qualche voto in più, prendono in giro i lavoratori promettendo stabilizzazioni plenarie che sono quasi certamente incostituzionali rispetto al vigente quadro normativo  e che, evidentemente, non tutelerebbero nemmeno appieno i diritti dei lavoratori. Dal canto nostro riteniamo dunque che una vicenda talmente complessa vada affrontata seriamente e in tempi rapidi istituendo un apposito tavolo tecnico regionale paritetico composto da rappresentanti delegati di Regione (presidenza, assessorato all’agricoltura, assessorato al bilancio), Comitato SEPAC, ARIF, rappresentanze sindacali e tecnici esperti. In quella sede potremo chiedere al Direttore Generale Domenico Ragno un cronoprogramma dei lavori previsti ed un piano del personale a partire dal 2018, che illustri nel dettaglio come si prevederebbe di utilizzare la forza lavoro da assumere a seguito della stabilizzazione di coloro che hanno maturato i 36 mesi di dipendenza presso l’ARIF, compatibilmente con la normativa nazionale vigente di cui alla Legge Madia. Ci aspettiamo infatti, – concludono – che una così ingente iniezione di forza lavoro nell’agenzia, con conseguenti costi a carico della collettività, si possa finalmente tradurre nell’erogazione di tutti quei servizi che da anni gli agricoltori attendono, come ad esempio la vigilanza nelle campagne.”

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning