ALBANO – BASTIONI, LA STORIA DIMENTICATA…

BASTIONI: LA STORIA DIMENTICATA

            In molti si chiedono  se l’amministrazione comunale sia in grado  di conservare e presentare al meglio le bellezze  che il passato ci ha consegnato.

            Una domanda legittima se si fa riferimento alla statua di Cesare Augusto relegata nell’ombra  a causa di un inefficace sistema di  illuminazione, aggravato da alcune lampade spente e  da altre  inglobate nel fogliame della magnolia, che, nelle ore serali, le conferiscono un aspetto desolante.

            Ma anche ai tanti grandi  arbusti che stanno crescendo indisturbati sulle mura dei Bastioni di Porta Napoli e di Porta Lecce.

            Evidentemente  all’ insaputa della stessa Amministrazione comunale, che in verità non ha dovuto impegnarsi molto  per rimanere estranea a quanto accade, protetta da una antica  attitudine  all’immobilismo, che la spinge  spesso lontana dai problemi della città.

            Refrattaria alle tante richieste di intervento da parte dei cittadini, che vengono evidentemente avvertite con fastidio, quasi mai soddisfatte. In questo come in tantissimi altri campi.

            Forse si sta aspettando che la statua scompaia definitamente nell’oscurità, che l’erbaccia possa coprire tutte le mura, per darle un aspetto floreale.

            Nondimeno, costituiscono  immagini assolutamente mortificanti e degradanti,   che denotano l’asssenza  assoluta di un controllo efficiente del territorio e della mancanza di una programmazione degli interventi ciclici. Considerato che si stanno replicando i problemi degli  anni scorsi

            Ma sono anche,  per quanto riguarda i bastioni, verosimilmente il risultato  di interventi non adeguati, di semplice estirpazione, che hanno aggravato il problema. 

             Non credo infatti  che  possa essere sottovalutato il danno provocato dalle tante fessure, sempre più grandi,  prodotte dalle radici  degli arbusti, che crescendo indisturbati, si stanno insinuando  sempre più a fondo , innestando  un processo di sgretolamento delle mura con conseguenze dolorose , sia per l’immagine della città, sia per i costi di ripristino.

            Spesso la relazione  fra l’uomo e la testimonianza del suo passato è stato oggetto di pensiero e discussione in questa città, come valore identitario, come mezzo per mantenere la memoria, per evocare qualcosa o qualcuno con cui rimanere in contatto, per tramandare nel tempo esperienze e valori , che sono il fondamento della cultura di una popolazione. Per rafforzarne il senso dell’appartenenza.

            Molto spesso però tutto è rimasto confinato nell’ambito  ristretto dei convegni, degli scritti, delle parole, delle promesse di impegno.

            L’ amore per  la propria città e i propri cittadini  non si esprime solo a parole,  ma nei fatti, avendone cura, evitando e/o eliminando quelle situazioni che ledono il diritto  di vivere in luoghi urbani, che offrono un dignitoso decoro estetico, che trasmettono sensazioni, valori e appartenenze

            Brindisi  e i cittadini meritano di meglio.

Vincenzo Albano

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