ALBANO: L’INDENNITÀ DI CONSIGLIERE SEMPRE PIÙ IN ALTO…


Bisogna ammettere che il consiglio comunale di Brindisi, come è tradizione, quando deve scaricar sui cittadinii costi aggiuntivi determinati da provvedimenti inaccettabili, ce la mette tutta, riesce sempre a dare il meglio di sè.
Supera tutti a livello regionale per la determinazione d i un impegno, che credo sarebbe più utile e produttivo, se fosse indirizzato alla soluzione dei tanti problemi e delle tante sofferenze della città .
Una vicenda che ha fatto smarrire in molti cittadini il senso ed il valore della solidarietà, delle promesse, dell’impegno politico della maggioranza di governo della città , per il modo distorto in cui questi valori sono stati interpretati nella
recente seduta del Consiglio Comunale.
Infatti, nei giorni scorsi, la maggioranza del consiglio comunale non ha esistato ad anteporre i problemi, gli interessi propri, a quelli dei cittadini.
In tutta fretta ha deciso di aumentare l’indennita percepita dai consiglieri per la partecipazione alle sedute delle commissioni consiliari e dei consigli comunali ( gettone di presenza), che ha potenzialmente raddoppiato l’indennità mensile di ogni consigliere portandola da 1200 euro del 2021, alle attuali 2400 euro circa,.
Un provvedimento che ha dato lustro alla città, che ha fatto decollare il comune di Brindisi, la sua maggioranza, al vertice dell’associazione umanitaria internazionale “Pensa a te stesso, agli altri non ci pensare”.
Gli altri, i cittadini? Loro devono farsene una ragione e sopportarne in silenzio il peso, perchè su di loro, con l’ aumento della tassazione, devono essere scaricati i costi del provvedimento, altrimenti come si potrebbero mai recuperare le risorse necessarie per far quadrare i conti, specialmente in un comune come quello di Brindisi che ha serie difficoltà di bilancio.
Non hanno perso tempo in chiacchiere. Non si sono lasciati distrarre dalle fantasie inconcludenti dell’opposizione.
Con determinazione nella seduta del consiglio comunale hanno asfaltato la proposta senza senso dell’opposizione, di limitare a mille euro al mese l’indennità che i consiglieri comunali potevano percepire mensilmente. Che poi sarebbe più alta di quanto percepiscono moltissimi pensionati e lavoratori dipendenti.
Ma addirittura insensata e distruttiva è apparsa la richiesta dell’opposizione di collegare il diritto al gettone e quindi all’indennità , solo nel caso in cui il consigliere abbia partecipato perlomeno al 75% della durata dei lavori della commissione.
Una proposta evidentemente percepita dalla mggioranza come un oltraggio alla libertà all’attività politica, un oltraggio alla democrazia . Chi sono loro per mettere vincoli all’attività di un consigliere, che deve essere valutata in base alle sue capacità politiche e non certamente in base a quelle cronometriche.
Per questo la maggioranza non ha esistato a bocciare anche quella proposta, confermando il diritto sacrosanto del consigliere comunale a percepire l’ indennità indipendentemente dalla durata della presenza al lavoro della commissione che può, almeno così sembra, durare un minuto, due, cinque, il tempo di un ciao, o quanto vuole.
Una bella lezione per quei dilettanti dei consiglieri regionali, che da anni gironzalano inutilmente attorno al ripristino del premio di fine mandato di 7100 euro per ogni anno di consiliatura.
Premio naturalmente svincolato dalla presenza ai lavori del consiglio e delle commissioni, ma anche dalla qualità dell’impegno.
Sfortuntamente, per loro, alcuni si sono tirati indietro all’utimo momento, facendosi soggiocare dal senso di colpa inalato giorno dopo giorno da quelli sfaccendati, lagnosi, disfattisti cittadini che hanno ripetuto continuamente che quel premio non è un diritto, che un simile provvedimento sarebbe costato la cifra stratosferica circa 360.000 euro l’anno, che i cittadini non potevano sopportarne il peso economico.
Una motivazione che sarà apparsa ridicola, per la maggioranza dei consiglieri comunali di Brindisi, (dai quali i consiglieri regionali potrebbero apprendere come fare per avvilire la vita dei cittadini e curare i propri interessi,) che con grande leggerezza, senza crisi di coscienza, pur ripetendo che si lavora , si fa per dire, per gli interessi dei cittadini, ha fatto di meglio in poco tempo, considerato che potenzialmente i 32 consiglieri possono succhiare dalle casse comunali 460.000 euro all’anno di maggiori costi politici.
E’ evidente che in quel provvedimento c’e il cuore della attuale maggioranza di governo della città, dei suoi consiglieri, che chiarisce in quale direzione viaggia realmente il loro impegno, evidentemente lontano dai bisogni e dagli interessi dei cittadini, che non costituiscono certamente una loro priorità.
Ma poi perchè lamentarci, è ssono stati votati e quindi ce la siamo meritati e ce li dobbiamo tenere. Almeno finchè durano.
Vincenzo albano

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