Albano: Una città assediata dai colombi e dal guano

         In più circostanze  ho avuto modo di segnalare  lo stato di evidente degrado in cui versa molta parte di questa città, quasi abbandonata a se stessa, condannata ad essere sporca e piena di rifiuti. Ma anche  la pericolosità sotto il profilo igienico – sanitario, determinato dal considerevole numero di colombi e dalla notevole quantità di escrementi (guano) , che insudiciano continuamente  strade, cornicioni, terrazzi, balconi, monumenti, statue, canali di scolo dei terrazzi. 

Un vero e proprio flagello che sfugge al controllo della amministrazione comunale di Brindisi, nonostante le rassicurazioni di intervento fornite, che non hanno prodotto alcun miglioramento della situazione.

Sono sempre più numerosi i cittadini, che si chiedono se c’è ancora qualcuno che in base ad un contratto deve provvedere con tempestività alla pulizia e disinfezione  della città,  qualcuno all’interno dell’amministrazione comunale che deve e riesce  a controllare il rispetto del  capitolato speciale d’appalto sui rifiuti,  qualcuno che deve intervenire per evitare rischi per la salute pubblica determinati dai parassiti e dalle malattie, che questi animali sono in grado di veicolare.

E’ sufficiente recarsi, solo per fare un esempio   sulla molto frequentata via  Ferrante Fornari per verificare   lo stato di degrado dei cornicioni situati a livello stradale sui  prospetti  degli edifici, in cui ha sede l’ufficio traffico e quelli più avanti,  a causa della quantità  di escrementi (guano) di colombi, che vi  risultano  depositati e che si accumula sempre di più con il passare dei giorni, delle settimane, nell’ indifferenza di chi dovrebbe intervenire.

Ma anche  farsi una passeggiata in città,  per verificare le precarie condizioni di molti altri luoghi del  centro storico e dei quartieri . 

Come avviene intorno alla chiesa di piazza Anime, a piazza del Salento.Purtroppo, l’elenco è molto, molto lungo,

E’ evidente il disagio e l’amarezza di tantissimi cittadini, costretti a convivere con una numerosa ed invadente colonia di piccioni e con l’odore sgradevole degli escrementi, che vanno a depositarsi sui  terrazzi, sui balconi, nei giardini delle loro abitazioni, che oltre a impedir loro  di poter stendere i panni all’aperto, li costringe giornalmente a impiegare diverso tempo  giornata per lavare e disinfettare quei luoghi. Ma anche la loro delusione per non aver trovato nell’Amministrazione Comunale interlocutori attenti e disponibili a risolvere  quei problemi.

Con l’approssimarsi della stagione calda, non va   sottovalutato, il rischio sanitario rappresentato dalle polveri secche del guano che, per effetto dell’azione del vento, possono contaminare le zone circostanti ed essere facilmente  inalate dai passanti, dai commercianti e dagli abitanti della zona, ma anche ad insinuarsi negli  appartamenti, attraverso le finestre le porte contaminando alimenti, utensili di cucina,  biancheria,  abiti, con la probabilità di innescare processi infettivi, per scongiurare i quali molti sono costretti a  barricarsi in casa, tenendo costantemente chiuse porte e finestre.

Una situazione di disagio  alla quale l’amministrazione ha saputo dare, dopo molte insistenze, risposte sporadiche ed inadeguate considerato che, solo occasionalmente, si è provveduto ad una pulizia approssimativa dei luoghi pubblici, senza mai procedere  a rendere effettivamente sistematico l’ intervento  di pulizia e  disinfezione delle zone interessate.

E’ evidente che non si chiedono miracoli, si chiede di fare quanto fanno regolarmente  altrove. Di adottare un valido ed efficace sistema di controllo delle nascite dei colombi, programmare e mettere effettivamente in atto una periodica pulizia e disinfezione delle zone interessate, ma anche, e  soprattutto, verificarne sistematicamente l’adempimento, organizzare un sistematico servizio di vigilanza e controllo per  intervenire con tempestività sulle varie situazioni, che possono creare degrado e nuocere all’immagine, al decoro, alla vivibilità di una città, per la difesa dei quali i cittadini pagano somme assurde con le bollette relative alla tassa sui rifiuti.

Altrimenti, che senso ha pagare la ta.ri.?

Vincenzo Albano

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