Presso la Sala Conferenze “Gino Strada” di Palazzo Granafei Nervegna, si è tenuta una conferenza stampa per rendere nota all’opinione pubblica la verità sul rapimento del piccolo Adelio Bocci, rapito e condotto in Kazakistan dalla madre nove anni fa. Il bambino fu portato via dalla casa coniugale senza nessuna spiegazione. Il papà di Adelio, Giovanni, dal 2015 sta vivendo un vero e proprio incubo. Grazie alla collaborazione della Associazione Penelope, si è rivolto a Sergio Mattarella, a Giorgia Meloni e, anche, ad Antonio Tajani. Tanti i suoi appelli, ma nulla è cambiato. Anche se la mamma è stata condannata, la situazione rimane critica. Giovanni, però, non si arrende e chiede di indagare sul perché le due sentenze del tribunale di Brindisi, una del 2017 e l’altra del 2023, non siano state eseguite. Le sentenze condannano la madre e dispongono il rimpatrio del minore in Italia. Una storia incredibile, ancora più inverosimile perché il bambino è cittadino italiano con passaporto rilasciato dalla Repubblica Italiana.
Purtroppo la situazione rimane complicata e gli avvocati hanno evidenziato come lo Stato Italiano non si stia minimamente preoccupando di risolverla. Adelio non vive, al momento, con la madre e non si hanno sue notizie. L’Associazione Penelope sta seguendo con attenzione la vicenda che ha veramente dell’assurdo. Il papà, durante la conferenza, si è collegato in video e ha rinnovato la sua straziante richiesta di aiuto. Non si capisce perché al papà non sia consentito di avere alcuna notizia del figlio e per quale ragione la Farnesina non ha rilasciato le documentazioni richieste. Sicuramente, la famiglia non smetterà di lottare perché vengano riconosciuti i diritti del padre. È stato evidenziato il diritto di sapere la verità. Cosa è successo ad Adelio, cittadino italiano? Anna Consales