AMBIENTALISTI – GRANDI OPERE: DECRETI E DECISIONI IN CONFLITTO CON LA PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA PREVISTA DALLA LEGGE

LETTERA APERTA                                                             Al Presidente della Provincia

                                                                                            Al Sindaco di Brindisi

                                                                                           Ai Candidati alla Camera e al Senato

GRANDI OPERE : DECRETI E DECISIONI IN CONFLITTO CON LA PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA  PREVISTA DALLA LEGGE

Le recenti decisioni governative inerenti impianti energetici e grandi opere nel territorio e nel porto di Brindisi, rappresentano l’emblema di una pseudo transizione energetica ed ecologica e risultano ben poco “trasparenti”, in conflitto con norme a tutela della partecipazione democratica nei procedimenti.

  La decisione di potenziare l’esercizio a carbone della centrale Brindisi -Sud ha già comportato l’aumento del carbone da 900.000 tonn/anno a 2.700.000 tonn/anno, fino ad oltre 4.000.000 tonn/anno mandando tre gruppi a pieno regime e ciò avviene mentre l’autorizzazione integrata ambientale del Ministero per la transizione ecologica dispone la chiusura entro il 2025 dell’impianto. Un gruppo è già dismesso e in bonifica e l’Enel ha confermato l’intenzione di creare soltanto un polo energetico delle rinnovabili.

Le opere portuali (dragaggi e colmata di costa morena Est) sono state autorizzate con un decreto dopo una procedura ben più che discutibile, successiva al giudizio di compatibilità ambientale di rigetto dell’istanza e non rispettando i pareri relativi ai vincoli ed alla tutela paesaggistica ed archeologica e senza alcuna caratterizzazione preventiva ed eventualmente pregiudiziale, operata in contraddittorio con l’Arpa.

E’ addirittura sconcertante che a tutt’oggi non sia stato assegnato in Consiglio di Stato, al collegio giudicante, il ricorso al Presidente della Repubblica delle associazioni, sebbene risulti che il Ministero per la transizione ecologica, pur avendo avuto conoscenza di tale ricorso, abbia confermato il giudizio di compatibilità.

L’ex stabilimento vinicolo Brundisium è stato trasformato in un insediamento industriale con deposito di carburante della capacità di stoccaggio di 36.000 tonnellate senza che sia stata rilasciata una variante al piano regolatore del porto del 1975 e senza una puntuale procedura di valutazione di impatto ambientale e di analisi di rischio rilevante, in un’area in cui densa è la presenza di lavoratori e turisti e gravi possono essere gli effetti cumulativi con attività già presenti.

Recentemente è stato emesso il decreto di autorizzazione del Deposito costiero di GNL dell’Edison in un’area destinata allo sviluppo del traffico intermodale e della logistica “aggirando” l’obbligo di valutazione di impatto ambientale e senza alcuna variante al piano regolatore del porto ed alla generica definizione dell’area come D3.

Nel decreto si asserisce che i pareri espressi dal Comune e dalla Provincia di Brindisi (quello della Regione è stato favorevole e ciò non sorprende affatto) sono da considerare illegittimi, perché non fatti propri con atto deliberativo dei rispettivi consigli.

Sarebbe addirittura paradossale che ad una esplicita richiesta di accesso agli atti da parte del Forum Ambiente Salute e Sviluppo per acquisire informazioni relative ai professionisti incaricati di supportare la redazione del nuovo piano regolatore del porto (l’atto non può non essere che pubblico), non risponda l’amministrazione competente cioè l’A.d.s.p.m.a.m. ma la società incaricata da questo Ente di redigere il piano. Ciò, purtroppo, non è paradossale perché la Sogesit è società in House del Ministero per la transizione ecologica, quella stessa che ha avuto un ruolo nell’affidamento, con un ribasso del 73%, della bonifica della discarica Microrosa con gli effetti gravi che negli anni abbiamo verificato e soprattutto la stessa che, almeno per ragioni di opportunità, sarebbe stato giusto non incaricare mentre era in corso il procedimento di valutazione di impatto ambientale sulle opere portuali.

In questa situazione il ricorso al Tar contro il Decreto appena citato è un atto dovuto da parte delle Amministrazioni Provinciale e Comunale di Brindisi e ciò rappresenta una scelta politica ed etica indipendente dalla valutazione preventiva sull’esito del ricorso stesso.

E’ altrettanto indispensabile che, in questi ultimi giorni di campagna elettorale, i partiti ed i candidati impegnati in questo territorio, si esprimano chiaramente su procedimenti che non hanno consentito la partecipazione democratica ed approfondite valutazioni tecniche a tutela dell’ambiente e della salute ed anche delle risorse economiche territoriali e che dicano anche chiaramente cosa intendano fare per dare trasparenza e garanzia effettiva di transizione ecologica ed energetica.

 Brindisi, 20 settembre 2022

LEGAMBIENTE

FORUM AMBIENTE E SALUTE

ITALIA NOSTRA

WWF BRINDISI

NO TAP BRINDISI

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