AMMARAGGIO FORZATO IN MARE , MA E’ SOLO UN ESERCITAZIONE

Nel corso della mattinata odierna, nel porto di Brindisi, è stata effettuata una attività addestrativa allo scopo di testare le procedure applicative di due distinti piani operativi di intervento riguardanti il soccorso ad aeromobile incidentato in mare ed il contrasto e l’abbattimento di sostanze inquinanti in ambiente marino. Le due attività rientrano in quelle annualmente previste dal Comando Generale della Guardia Costiera e risultano pianificate nell’ambito delle Esercitazioni complesse che vengono organizzate e coordinate dalle singole Autorità Marittime.

Lo scenario in cui si è svolta l’esercitazione è stato pianificato, presso la Capitaneria di Porto, in una videoconferenza tecnico/operativa lo scorso 25 novembre tenutosi con i rappresentanti delle amministrazioni e degli enti a vario titolo concorrenti. Lo stesso prevedeva, su segnalazione della Torre di controllo del locale aeroporto “Papola-casale”, l’ammaraggio forzato di un velivolo (tipo BOEING 717 con 103 persone a bordo) diretto a Brindisi, con conseguente attività di soccorso e recupero naufraghi e contestuale sversamento di combustibile a mare.

L’intera attività addestrativa, sotto il coordinamento del Capo del Compartimento Marittimo, ha registrato il diretto coinvolgimento oltre che dei mezzi in dotazione alla Guardia Costiera di Brindisi, dei mezzi navali della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza, dei servizi portuali locali (Piloti, Rimorchiatori e Ormeggiatori) e del Distaccamento portuale dei Vigili del Fuoco, intervenuto anche, in via simulata, con il nucleo subacquei a seguito del sospetto della probabile presenza di passeggeri nella carlinga affondata dell’aereo.

Significativo è stato l’impiego dell’unità navale antinquinamento “Tecnimare I” della società Doriano che si occupa del servizio antinquinamento nel porto, il cui contributo è stato necessario in quanto dopo aver fronteggiato l’emergenza di ricerca e soccorso dei naufraghi, con l’impiego delle dipendenti motovedette e di quelle delle amministrazioni concorrenti citate, lo scenario delle operazioni ha previsto il recupero del combustibile versatosi in mare dopo che lo stesso era stato contenuto dal posizionamento delle panne galleggianti, per circa 8000 lt, nello specchio acqueo circostante il punto dell’ammaraggio.

Importante è stato il contributo della prefettura di Brindisi che, per posti di comando, si è occupata della gestione dell’emergenza a terra con l’ausilio della Protezione Civile che si è occupata della gestione dei naufraghi, oltre anche al contributo dato dal locale servizio ASL 118, dell’ARPA Puglia DAP di Brindisi e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale.

L’esercitazione si è svolta regolarmente ed ha avuto un esito più che positivo a ragione della fattiva collaborazione messa in campo da istituzioni e privati che, oltre che co-operare per preservare la salvaguardia della vita umana in mare ed a custodire il delicato equilibrio dell’ambiente marino che ci circonda.

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