L’altra volta ci pensò l’avvocato Massimo Ciullo a spaccare il fronte del centro destra, con la conseguenza di aver ottenuto la maggioranza dei voti degli elettori pur affidando la guida della città a Riccardo Rossi. In quella occasione, però, si giungeva al voto dopo l’interruzione del mandato amministrativo di Angela Carluccio e quindi senza alcuna programmazione.
Questa volta, invece, si arriva alle urne a scadenza naturale dopo cinque anni in cui hanno governato gli uomini del centro sinistra ottenendo risultati che sono stati di gran lunga inferiori alle aspettative (del resto, lo dicono anche i diretti interessati nelle valutazioni espresse nelle ultime ore). Ed allora, quale migliore occasione per il centro destra per proporsi come forza di governo della città? Il tutto, anche in considerazione di un “vento” di centro destra frutto di vicende nazionali.
A conti fatti, però, tutto questo non è bastato, se è vero che il centro sinistra ha sfornato ben due candidati, mentre nel centro destra non si riesce a fare sintesi. I leader di queste forze politiche si siedono comodamente uno affianco all’altro nelle occasioni ufficiali, ma poi non sono in grado di chiudersi in una stanza e far uscire dal cilindro una scelta condivisa. Allo stato attuale Fratelli d’Italia sostiene la candidatura unitaria (nel partito) di Pietro Guadalupi e questa scelta potrebbe andare bene anche al Movimento Regione Salento (che però invoca l’unità del centro destra) ed ai cosiddetti “centristi”. Forza Italia e Idea, invece, potrebbero convergere su Pino Marchionna o su Carmela Lomartire (la Lega non si è ancora espressa ufficialmente). Ed allora, che fare? In altre situazioni qualcuno avrebbe proposto a tutti di fare un passo indietro per lasciare spazio ad un candidato condiviso, ma bisogna essere onesti e dire che il centro destra ne ha cercati tanti (anche nella società civile) incassando “no” a ripetizione ed oggi sarebbe azzardato buttare nella mischia una figura prestigiosa ma da “costruire” in termini di immagine e di conoscenza del territorio.
E allora, che fare? Farsi piacere tutti uno dei candidati già in pista motivando tale scelta o arrivare spaccati alle urne? In un caso o nell’altro, si tratterebbe di una scelta e già questo meriterebbe rispetto.
La cosa inammissibile, invece, è che si continui a non decidere, con la conseguenza che si arriverà proprio alle soglie della scadenza per la presentazione delle liste quando sarà complicato anche far apporre una firma di accettazione ad un candidato per il consiglio comunale. Nel frattempo, Rossi e Fusco avranno modo di farsi la loro campagna elettorale, osservando compiaciuti il “harakiri” degli avversari. Complimenti, davvero!